Il weekend appena trascorso è stato sicuramente tra i più affollati sulle vette alpine, purtroppo le cronache riportano di alcuni incidenti in montagna, anche gravi. Sul gruppo del Sella è venuto a mancare un giovane alpinista (grave il compagno di cordata), altro incidente mortale sulla Marmolada. Ciò che è avvenuto la notte del 18 agosto sulle montagne valdostane ha però dell'incredibile. Due alpinisti russi, un uomo e una donna, dopo aver dato l'allarme alle 22.30 chiamando il 112, hanno poi raggiunto il rifugio senza avvisare i soccorsi che li hanno cercati fino all'alba.

Dopo l'allarme trovano il rifugio, ma i soccorsi li cercano fino all'alba

I due alpinisti russi erano in escursione sul monte cervino in Valle d'Aosta, la sera del 18 agosto alle 22.30 avvertono i soccorsi dando l'allarme perché dispersi, infreddoliti e timorosi di passare la notte all'addiaccio a oltre 3.000 metri.

I due escursionisti erano nei pressi della Capanna Carrel, lungo la cresta sud-ovest per raggiungere la vetta del Cervino. Non è facile raggiungere Capanna Carrel, l'avvicinamento dura più di 4 ore dal rifugio Duca degli Abruzzi, e l'ultimo tratto è da salire attraverso l'ausilio di corde fisse perciò riservato ad alpinisti esperti. Definito il quadro dell'escursione, la pericolosità della zona, e la notte imminente, recepito l'allarme, nella stazione di soccorso di Cervinia subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi. Inoltre gli alpinisti non riuscivano a comunicare le esatte coordinate per il recupero e soccorso, rendendo ancora più difficile l'intervento. Nella notte tra il 18 e il 19 agosto un forte vento e il maltempo imperversavano sulle montagne intorno al Cervino, all'alba si era potuto finalmente alzare l'elisoccorso e nella notte si era mossa una squadra di terra.

Raggiungendo quota 3600 metri i soccorritori non trovavano gli alpinisti, che si ipotizzava fossero ancora dispersi e al riparo.

Gli alpinisti erano nel rifugio ma non avevano avvertito i soccorsi

“Non pensavamo fosse necessario avvisare”, questo è quanto dichiarato dai due alpinisti russi una volte che le squadre di soccorso hanno raggiunto il rifugio Carrel per chiedere informazioni agli ospiti e ai gestori, trovando i due escursionisti. I due russi avevano quindi si dato l'allarme perché dispersi sul Cervino, ma non avevano richiamato i soccorsi per annullare la chiamata poiché ormai in salvo nel rifugio.