Papa Francesco è atterrato in Colombia e i colombiani lo hanno accolto come spesso viene accolto questo papa, che riesce a farsi amare da tutti. Striscioni, bandiere, gente in festa. Questa è la terza volta che Francesco visita la Colombia; le precedenti furono quando Bergoglio era superiore dei gesuiti prima e arcivescovo di Buenos Aires poi, come riporta il sito Agi.

La benedizione dell'accordo con le Farc

Il Papa si è dimostrato subito favorevole all'accordo di pace stretto dal governo con i guerriglieri delle Farc.

Si stima che il gruppo armato rivoluzionario, nato nel 1964, abbia provocato, direttamente e indirettamente, più di 200.000 morti nel corso di più di 50 anni di violenze contro il governo colombiano. Oggi le Farc sono diventate un partito politico, con rappresentanti in parlamento anche se non direttamente votati dal popolo.

La resa del cartello

La visita del Papa ha però un ulteriore motivo per festeggiare: il presidente colombiano Juan Manuel Santos, premio nobel per la pace nel 2016 ha annunciato, poche ore prima dell'arrivo del Pontefice, la volontà del cartello del Golfo di sottomettersi alla giustizia colombiana. Il presidente ha tenuto a sottolineare che l'offerta è stata ricevuta dal governo da uno dei capi del cartello e che si tratterebbe a tutti gli effetti di una resa del cartello alla giustizia, e non di un negoziato politico.

Cosa successa invece molto spesso in passato, con governo e narcotrafficanti che trattavano insieme i termini di una eventuale resa. A Pablo Escobar fu permesso di costruire una prigione, La Catedràl, che tutto era tranne una prigione, in cui il re della cocaina scontò un periodo di detenzione. Pur non esistendo in colombia una legislazione specifica sulla resa collettiva di un cartello della droga, il presidente colombiano ha fatto sapere che il ministro della giustizia e il procuratore generale stanno lavorando ai termini della resa, che dovrebbe prevedere la consegna alle autorità del patrimonio totale del cartello e l'indicazione delle principali rotte della droga, diramate principalmente tra Messico e Stati Uniti.

"Facciamo il primo passo"

Sembra essere questo il motto del viaggio di Papa Francesco in Colombia, come ha ribadito lui stesso in un video messaggio. "Abbiamo sempre bisogno di fare un primo passo, per qualsiasi attività o progetto. In questo modo possiamo essere i primi ad amare, a costruire ponti, a creare fratellanza, ad uscire per andare incontro ad un'altra persona, a tendere la mano".