Impazzano in Rete immagini di persone sorridenti, fotografate accanto ad animali "selvatici" che somigliano più a pugili suonati, o di turisti a cavalcioni di un leone, evidentemente stordito. È la moda, tra le tante follie di questi anni, del selfie-trofeo, la foto con animali proverbialmente feroci, di fatto così mansueti da essere sospetti. A diffondere questa "mania", è stato il "Lujan zoo" in Argentina nei pressi di Buenos Aires, lo zoo che dà la possibilità di fare il selfie con una bestia "selvaggia" resa innocua dai sedativi. L'iniziativa è il "pezzo forte" del parco ed ha un gran riscontro di pubblico.

Il selfie con animale a scelta

Leoni, tigri, elefanti, cammelli. Al bioparco "Lujan Zoo" vicino a Buenos Aires, con un piccolo sovrapprezzo sul costo del biglietto, come recita il cartello d'ingresso, ogni visitatore può fare un selfie con un animale a scelta. Un'offerta che attrae particolarmente i turisti. Nell'epoca del selfie a oltranza, sempre e comunque, piace portare a casa la foto in veste di "domatori" di animali inoffensivi perché drogati, neutralizzati da dosi massicce di tranquillanti.

Non è la prima volta che emerge la questione del maltrettamento degli animali in tale struttura, ma ora torna d'attualità: le immagini che circolano e le segnalazioni fatte su Tripadvisor da visitatori a cui non è piaciuto affatto ciò che hanno visto, lasciano pochi dubbi.

Mobilitazione di associazioni animaliste

Associazioni e organizzazioni animaliste denunciano da anni il ribattezzato "zoo degli orrori". C'è una petizione internazionale su Change.org che ha raccolto finora circa 115 mila firme e su Facebook è attiva una pagina "Cerremos el zoo Lujan" che ha lo stesso intento. La pagina denuncia che lo zoo è illegale: viola la legge che vieta il contatto tra visitatori e animali selvatici.

Riferisce che gli animali sono drogati e, malgrado siano capitati incidenti e più persone siano state attaccate da esemplari in cattività, né i responsabili dello zoo né gli amministratori hanno ancora preso provvedimenti per porre fine a queste pratiche illegali, non solo nei confronti della fauna selvatica, ma anche del pubblico dei visitatori.

La tesi del direttore del Bioparco

"Siamo l'unico zoo al mondo che pratica uno speciale training e addestra gli animali a una 'gentleness techniques'", sostiene il direttore dello zoo, Jorge Semino. La struttura che ospita all'incirca 400 animali selvatici, si "vanta" di prendersi cura di questi animali dal giorno della nascita, di assistere la madre di ogni esemplare durante il parto e di essere la loro famiglia. Per la struttura sono animali non più pericolosi dei cani di casa perché gli è stato insegnato il senso del limite. Ma in che consistano queste presunte tecniche non è specificato. Certo è che nel 2015, la provincia di Buenos Aires ha condotto un'indagine ma senza esito, per apparente mancanze di prove.

Una struttura 'anomala'

In Argentina sta avvenendo un fenomeno contrario: emblematico è il caso dello zoo pubblico di Buenos Aires che dopo 140 anni di attività, l'anno scorso ha chiuso definitivamente i battenti dopo le denunce per maltrattamento degli animali. Invece questa struttura dal 1994 è privata, non riceve finanziamenti statali e sembra che riesca a sfuggire alle normative vigenti. Ora la petizione internazionale diffusa su molti siti, potrebbe cambiare le carte in tavola.