Una guerra di 'colpi ad effetto', Kim Jong-un a differenza di Donald Trump fa seguire atti pratici alle sue minacce. I test missilitici e gli esperimenti nucleari sono una realtà, l'escalation degli ultimi mesi è il chiaro segnale che la Corea del Nord sta accelerando il suo programma di sviluppo bellico fino all'atto finale, la realizzazione di un missile in grado di colpire gli Stati Uniti con una testata nucleare. Forse nessuno, nemmeno il dittatore nordcoreano che viene definito 'un folle' dall'opinione pubblica occidentale, arriverebbe a premere il fatidico bottone scatenando una guerra termonucleare.

Probabilmente Pyongyang vuole solo scoraggiare qualunque ipotesi di ritorsione militare da parte di Washington, mentre gli Stati Uniti vogliono evitare che il piccolo Stato comunista possa davvero disporre di una simile arma. Allo stato attuale, visto che le sanzioni ONU hanno un effetto relativo sul regime e che un intervento militare americano sembra difficilmente praticabile perché c'è il rischio di una reazione cinese e, dunque, di un allargamento del conflitto, riteniamo che nulla possa fermare lo sviluppo della potente arma nordcoreana. A meno che nei suoi test, sembra più giusto chiamarli in questo modo perché non sono provocazioni fini a sé stesse, il giovane leader asiatico non si spinga troppo oltre.

Un rischio calcolato? Forse, ma anche no.

L'annuncio del ministero degli esteri nordcoreano

Stavolta non è una fonte di intelligence sudoreana, giapponese o statunitense: è lo stesso governo della Corea del Nord che annuncia al mondo la possibilità di condurre un test nell'oceano Pacifico con una bomba H. Per Kim Jong-un è la risposta alle recenti minacce di Donald Trump che ha parlato della possibilità di "distruzione totale della Corea del Nord".

In realtà, se vogliamo essere obiettivi, il test va inquadrato nell'ottica delle sperimentazioni belliche del regime che sta lavorando senza sosta nello sviluppo di missili e testate nucleari e che ha bisogno di verificarne la funzionalità. "Potrebbe essere l'ordigno più potente mai testato nel Paficio - ha detto il ministro degli esteri nordcoreano, Ri Yong-ho - ma non ho idea di quali azioni saranno intraprese perché saranno ordinate dal leader Kim Yong-un".

Ora, pertanto, la Corea del Nord gioca a carte scoperte.

Reciproco scambio di accuse

L'eco delle minacce di Trump nei confronti del regime è, naturalmente, giunto fino a Pyongyang. "Trump pagherà care le sue minacce", ha detto Kim Jong-un, definendo il presidente degli Stati Uniti "inadeguato a ricoprire il ruolo di comandante in campo di un Paese". Lo ha inoltre appellato con parole come "canaglia" e "bandito desideroso di giocare con il fuoco". Immediata la replica di Trump, ovviamente tramite il suo account Twitter. "Kim è solo un pazzo che non si cura di affamare ed uccidere il proprio popolo. Verrà dunque messo duramente alla prova, come mai prima d'ora".

Breve storia dei test nucleari più potenti di sempre

Secondo quanto prospettato dal regime di Pyongyang, potrebbe anche trattarsi di un test subacqueo. Il primo della serie venne effettuato dagli Stati Uniti il 25 luglio 1946, nelle acque dell'atollo di Bikini, alle Isole Marshall. La bomba venne fatta esplodere alla profondità di 71 metri sprigionando una potenza di 23 chilotoni. Se parliamo di esperimenti nel Pacifico, un ruolo di primo piano spetta alla Francia che ne ha realizzati 179 nei suoi territori polinesiani tra il 1966 ed il 1996. Anche il Regno Unito ha effettuato diversi test nel Pacifico, il più rilevante è quello dell'8 novembre 1957 tra le isole Malden e Kiribati, con l'esplosione della prima bomba termonucleare 'staged' dalla potenza di 1.800 chilotoni.

Relativamente agli Stati Uniti, l'ordigno più potente mai detonato è la bomba H esplosa sempre nell'atollo di Bikini l'1 marzo 1954, potenza complessiva 15.000 chilotoni. Se, come ha annunciato il ministro degli esteri di Pyongyang, quella che potrebbe essere testata dal regime nordcoreano sarà la più potente bomba H nella storia degli esperimenti nucleari del Pacifico, potrebbe dunque superare quella USA del 1954. La bomba H testata dalla Corea del Nord lo scorso 3 settembre aveva una potenza di 120 chilotoni. Dal punto di vista statistico, la bomba più potente mai esplosa nella Storia è quella sperimentata dall'URSS il 31 ottobre 1961. Il test 'Ivan', infatti, raggiunse una potenza complessiva di 57.000 chilotoni, l'ordigno all'idrogeno venne fatto detonare nella baia di Mitjušicha sull'isola di Novaja Zemlja a nord del Circolo Polare Artico.