Nonostante le numerose sanzioni ricevute dalle Nazioni Unite, la Corea del Nord non sembra volere porre fine ai suoi test balistici. Pyongyang ha infatti rilasciato una dichiarazione, che è stata pubblicata sui giornali di propanganda di stato del Nord Corea, in cui afferma che gli Stati Uniti d'America "pagheranno il prezzo dovuto". Inoltre, l'ambasciatore nordcoreano Han Tae Song, ha duramente minacciato gli USA e i suoi alleati durante l'assemblea tenutasi a Ginevra delle Nazioni Unite. Ma nelle scorse ore la situazione si è aggravata ulteriormente, poiché delle analisi compiute sulle coste sudcoreane, hanno mostrato la presenza dello Xeno 133, un isotopo radioattivo.
Andiamo quindi a vedere nel dettaglio la questione e scopriamo se dobbiamo temere qualcosa.
Gas radioattivi
Le analisi condotte dagli scienziati sulle coste della Corea del Sud hanno mostrato la presenza nell'ambiente dello Xeno 133, un gas radioattivo. Come riporta il The Mirror, il Commissario Esecutivo di Seul, Choi Jongbae, ha dichiarato durante una conferenza che dalla quantità di Xeno 133 rilevato è difficile stabilire la potenza dell'esplosione da cui è scaturito, ma è possibile affermare che l'isotopo radioattivo proviene dal Nord Corea. E' inoltre probabile che lo Xeno 133, sia stato rilasciato a seguito dell'esplosione dell'ultimo test nucleare nordcoreano, ovvero quello che ha visto esplodere una bomba ad idrogeno che ha anche causato due terremoti.
Questo gas rappresenta un pericolo per noi?
La domanda che tutti si pongono è se questo gas radioattivo rappresenti un pericolo per la razza umana e l'ecosistema.
La risposta degli scienziati è stata che per ora non è un pericolo, nè per l'uomo nè per l'ambiente, poiché la concentrazione dell'isotopo era troppo bassa per arrecare danni. In ogni caso si è chiesta conferma al Nord Corea se il gas fuoriuscito fosse stato causato da un altro test missilistico, ma Pyongyang ha deciso di non rispondere.
Inoltre, gli esperti come Harry Kazanis, che attualmente è il direttore degli studi sulla difesa del Centre for the National Interest, temono che la Kim Jong-Un abbia in cantiere un secondo test missilistico, che seguirà delle dinamiche diverse dai precedenti. Adesso non ci resta nient'altro se non aspettare nuove notizie dal mondo della politica, sperando che anche questa volta la diplomazia abbia la meglio. A voi i commenti.