I molteplici casi di violenze sessuali denunciati nelle ultime settimane, da quello di Rimini che ha coinvolto la coppia di turisti polacchi e la trans peruviana a quello più recente che ha visto protagonista un 22enne bengalese con permesso di soggiorno umanitario, a danno di una turista finlandese, e diversi altri, hanno riportato di attualità il dibattito sulla "castrazione chimica", periodicamente rilanciata da diversi esponenti politici. Ultimo della serie l'ex ministro leghista Roberto Calderoli, che dopo uno stupro accaduto a Potenza è arrivato a proporre di "inibire sessualmente" tutti i richiedenti asilo presenti in Italia, almeno fino a quando restano sul nostro territorio.

Anche il segretario leghista Matteo Salvini dopo lo stupro di Rimini aveva auspicato la stessa punizione per i responsabili. La "castrazione chimica" sembra trovare ampi consensi nell'opinione pubblica, a cui spesso viene raccontato che "in altri paesi europei funziona così". Vediamo cosa c'è di vero.

Paesi che applicano la 'castrazione chimica'

La castrazione chimica è prevista dalle legislazioni di Russia, Polonia e Macedonia quale possibile pena per gli individui che vengono condannati per pedofilia. E' prevista anche in altri paesi europei, ovvero Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania, Francia, Belgio, Svezia, Germania, Finlandia e Germania, tuttavia la sua applicazione per i responsabili di violenze sessuali non è automatica come una certa propaganda vorrebbe farci credere.

In realtà in quasi tutti questi paesi ne viene fatto un uso molto limitato, e sopratutto subordinato al consenso del soggetto. In alcune nazioni è facoltà dello stupratore richiedere di essere sottoposto a tale trattamento, per ottenere sconti di pena o altri benefici.

Come funziona

La cosiddetta "castrazione chimica" avviene mediante farmaci a base di ormoni, che solitamente temporaneamente agiscono riducendo la libido del soggetto sottoposto al trattamento.

Il principio attivo più utilizzato è il medrossiprogesterone, che agisce sul cervello bloccando gli ormoni che stimolano la produzione di testosterone. Oggi riservata o proposta nei confronti di stupratori e pedofili, in passato è stata utilizzata anche per punire l'omosessualità. E' il caso del noto matematico Alan Turing, che fu castrato chimicamente dopo essere stato condannato nel 1952 da un tribunale inglese per omosessualità. Tale pena si pensa che fu alla base della sua decisione di suicidarsi, due anni dopo.