Luca Sgarbi, professore universitario di diritto del lavoro è stato accusato di aver messo il massimo dei voti in cambio di rapporti sessuali con le ragazze del suo corso. L'uomo, a seguito di una perizia, è stato giudicato seminfermo mentale. L'accusa per Luca Sgarbi è stata lanciata da una studentessa che lo ha accusato di aver preteso favori sessuali da lei in cambio della massima valutazione nella sua materia. Secondo l'esito della perizia effettuata sull'uomo, il professor Sgarbi al momento dei fatti, soffriva di una condizione di seminfermità mentale ma ora dovrà rispondere delle accuse di materiale pedopornografico e tentata concussione.

Per ora Luca Sgarbi ha sempre negato tutto, spiegando di aver sempre dato il massimo dei voti solo a chi se lo meritava veramente, ma le indagini ora proseguono riesaminando proprio quella perizia effettuata da uno specialista di Genova.

Favori sessuali in cambio di voti

Secondo quanto dichiarato dal pm Gianfranco Colace, coordinatore dell'inchiesta, il docente accusato era convinto di aver conosciuto la ragazza che sporse la denuncia, in una chat di incontri che abitualmente frequentava e che quando gli chiese di farle da relatore per la sua tesi, lui la ricattò minacciandola di far sapere a tutti i particolari della sua vita privata con la promessa che, se avesse mantenuto il silenzio e avesse avuto rapporti intimi con lui, le avrebbe dato il massimo dei voti.

Secondo la ricostruzione dei fatti, fu proprio in quel momento che la ragazza, sostenendo di non aver mai preso parte ad alcuna chat, si convinse di sporgere denuncia nei confronti di Sgarbi.

Il professore è agli arresti domiciliari

L'Università di Torino ha sempre preso le parti della ragazza, dichiarando anche di aver adottato provvedimenti disciplinari nei confronti del professore che è attualmente assistito dall'avvocato Simona Grabbi del Foro di Torino.

Il docente è ora residente a Bologna e nei suoi confronti è stato disposto dal Gip di Torino in misura cautelativa, l'arresto domiciliare; le indagini sono attualmente in corso e nei prossimi giorni verranno interrogate altre studentesse ed ex-studentesse probabili potenziali vittime dell'indagato; la Procura di Torino ha invitato tutte le ragazze che hanno avuto simili richieste dal professore, a denunciare presso le autorità quanto accaduto. "Tutto è essenziale per verificare come sono andati i fatti", ha dichiarato il pm.