Durante quest'ultimo periodo, la situazione tra Corea del Nord e Stati Uniti sembrava delineare un possibile scontro tra le sue compagini. Dopo le seguenti affermazioni di Trump e le risposte di Kim Yong-Un, il mondo ha iniziato a temere che una nuova guerra fredda fosse alle porte. Gli Stati Uniti ora cercano un nuovo dialogo di pace, la penisola coreana sembra accettare questa iniziativa, e sembra che al centro di questo nuovo capitolo internazionale ci sia il ministro degli esteri Ri Yong-Ho.

Ri Yong-Ho l'uomo chiave e Kim Jong- Un non vuole la guerra

Poche settimane fa, il mondo ha assistito ad un nuovo concetto di etica politica. Partendo da Donald Trump, che nel suo primo discorso alle Nazioni Unite, ha rivelato di voler distruggere la Corea del Nord, e ad oggi il discorso non sembra essere cambiato. Il presidente americano ha continuato la sua insolita crociata, definendo il leader nordcoreano Kim Yong-Un in un post su twitter come un "Little Rocket Man". La risposta a tale "insulto" a detta del leader supremo non ha tardato ad arrivare, specificando che il presidente Trump è solo un "Vecchio Lunatico". Pochi giorni fa il Segretario di Stato Rex Tillerson è andato in Cina, per dare inizio ad un nuovo e rinnovato dialogo pacifico con la penisola coreana.

Nonostante questa azione da parte del Segretario di Stato americano, Donald Trump scrive nuovamente su twitter " negoziare con la Corea del Nord è una perdita di tempo." A tutti questi "insulti" scritti e ribaditi dal presidente americano si è aggiunto anche il ministro degli esteri nordcoreano Ri Yong-Ho. Il ministro ha definito il presidente Donald Trump come un male reale, e che la penisola coreana continuerà ad avanzare con il programma nucleare.

Si ripete il concetto del leader supremo, anzi, a questo punto dell'intera nazione nord coreana, "distruggere l'invasore americano". La guerra nonostante tutti questi avvisi non è iniziata, e questo da molto a pensare. Comunque, ora, l'attenzione a tale dilemma si è concentrata su un articolo rilasciato dal giornale online di Pechino: la South China Morning Post, dove vi è il commento di un professore universitario, che si occupa di affari internazionali alla Harvard University; Gray Samore, in merito al problema coreano.

Il professore nell'articolo ha reso esplicito che, il ministro degli esteri nordcoreano, è un grande specialista nella negoziazione, nonché una persona dal grande senso dell'humor. Per ora l'ultima notizia più importante sulla questione della penisola coreana, è stata rilasciata da Yong Suk Lee vice direttore assistente alla CIA per quanto riguarda la Corea del Nord, affermando che: "l'ultima persona che desidera questa guerra è Kim Jong-Un". Il vice direttore ha continuato l'intervista, riferendo che l'obbiettivo del regime nordcoreano è sempre stato quello di cacciare l'America dal territorio asiatico, motivo riguardante la continua crescita delle testate nucleari in Corea del Nord e del possibile utilizzo delle armi atomiche come mezzo di negoziare con gli Stati Uniti, così da forzarli a lasciare la penisola coreana, sempre a detta di Yong Suk Lee.

Quindi, da una parte sembra che ci sia l'uomo chiave Ri Yong- Ho in grado di rendere stabile le possibili tensioni future e dall'altra Kim Yong-Un che non ha intenzione di dare il via ad una nuova guerra fredda.

La Corea del Nord è bloccata dalla Cina, ma i suoi affari sembrano continuare

L'avvicinarsi del Congresso il Partito Comunista Cinese, sono aumentati i controlli, specialmente nei confini tra Cina e Corea del Nord, anche in rispetto alla sanzione decisa e approvata dalle Nazioni Unite. Per ora sono i civili della città di Doandong appartenente alla penisola coreana che stanno iniziando a sentire la pressione di tale sanzione. Il giornale online DailyNK, ha riferito che la città situata nei confini tra la Corea del Nord e la Cina, sta iniziando a vedere i suoi primi cambiamenti.

In primo luogo sono stati mobilitati militari cinesi e per la prima volta anche cani militari, che a detta dei cittadini non si era mai visto niente del genere. Sempre il DailyNK riporta che i militari hanno il compito di effettuare dei ferrei controlli, nei possibili casi di contrabbando e allo stesso tempo i militanti, devono cercare di controllare fughe di possibili disertori del popolo nordcoreano. In ogni caso, la città ha sempre fatto buoni affari con la Cina nel campo dell'industria elettronica, fatturando un guadagno almeno l'anno scorso, di oltre 500 milioni di dollari. Ora la situazione si presenta in un altro modo, data la chiusura del mercato con la Cina e l'avvicinarsi del Congresso, la potenza asiatica mostra un comportamento decisionale definitivo, nel rispettare i patti con le Nazioni Unite e chiudere le trattative con la Corea del Nord.

D'altra parte, si sono aperti nuovi collegamenti internet tra la Russia e la penisola coreana tramite la Trans Telecom, che ha portato preoccupazione agli Stati Uniti. Questa azione fa riflettere che le trattative di mercato con la Corea del Nord non siano ancora del tutto chiuse, ma la Russia controbatte che la Trans Telecom aveva avviato questo affare già nel 2009 con la penisola coreana. In se, questo è un'evento che ha dato da pensare, in quanto proprio ora il tema mondiale si è concentrato sulla cybersicurezza e sul cyberterrorismo. Ora le ultime notizie arrivate provengono da investigazioni effettuate dalle Nazioni Unite, in cui vedono come protagonisti la Corea del Nord e l'Egitto. Nel 2016 la penisola coreana ha venduto all'Egitto 30.000 armi, per un guadagno di oltre 23 milioni di dollari.

In riferimento a ciò, l'Ambasciata egiziana situata a Washington, si è scusata riferendo che: "la nazione continuerà a sostenere la risoluzione votata al Concilio di Sicurezza delle Nazioni Unite", affermando che verrà fermato ogni possibile scambio con la penisola coreana.