In genere i licenziamenti fioccano quando un dipendente si astiene dai propri doveri di lavoratore, ma in questo incredibile caso verificatosi in una filiale di Barcellona della nota catena di supermercati Lidl, è accaduto esattamente il contrario. Il direttore di un punto vendita della città catalana è stato sollevato dal proprio incarico perché avrebbe lavorato troppo, e nella lettera di licenziamento recapitatagli, il comportamento è stato definito come una grave violazione del lavoro.
Nello specifico, le azioni commesse dall'ormai ex direttore, che ne hanno causato il licenziamento, sono relative a due soli giorni di lavoro, nei quali l’uomo è entrato nel supermercato in anticipo rispetto all'orario previsto, e soprattutto senza timbrare il cartellino.
L'uomo avrebbe agito nell'interesse della società
Probabilmente siamo di fronte ad uno dei pochi casi in cui un lavoratore viene punito non per un ritardo sul posto di lavoro, bensì per un discreto anticipo. L'ex direttore, infatti, nei due giorni incriminati sarebbe entrato nel supermercato con un anticipo tra i 49 e gli 87 minuti senza timbrare il cartellino, per effettuare delle operazioni - secondo le sue affermazioni - necessarie per preparare il punto vendita correttamente prima dell'apertura al pubblico.
In poche parole, lo stakanovista ex dipendente sarebbe entrato in anticipo per inscatolare merci, catalogare e sistemare i prodotti sugli scaffali al fine di offrire un miglior sevizio alla clientela.
L'avvocato dell’uomo ha precisato, infatti, che le azioni contestate sono state commesse nel bene della società, ma soprattutto che sono state la naturale conseguenza di pressioni subite dal dipendente da parte della Lidl per soddisfare obiettivi di vendita imposti.
Le accuse
L'eccessivo lavoro, così, si è tramutato in una lettera di licenziamento per violazioni molto gravi quali, ad esempio, quelle relative alle norme di sicurezza.
Lidl, infatti, non consente al proprio personale di lavorare individualmente all'interno dei suoi negozi, soprattutto al di fuori del normale orario di lavoro. La mancata timbratura del cartellino è l'altra grave violazione, con l'azienda che ha comunicato che ogni minuto di attività non solo dev'essere retribuito, ma anche regolarmente registrato.
La difesa dell'ex direttore avrebbe già controbattuto affermando che nessuno, da parte della dirigenza societaria, avrebbe provveduto ad informare il dipendente del vigente divieto di entrare sul posto di lavoro da soli e prima dell’orario di apertura al pubblico.