Due detenuti napoletani hanno approfittato di un pranzo con Papa Francesco per evadere. Tanto fermento, giorni fa, a Bologna, per l'arrivo del Pontefice. Era stato organizzato anche un pranzo in San Petronio a cui avevano preso parte 20 detenuti, tra cui i quarantenni napoletani evasi. Gli uomini, di 41 e 42 anni, sono finiti in carcere per reati legati al mondo della droga. Dopo aver consumato lasagne, torta di riso e cotoletta, la coppia di internati, rapidamente, era uscita dalla basilica, dileguandosi. Ora è ricercata dagli uomini dell'Anticrimine della Polizia e dai poliziotti del commissariato Due Torri-San Francesco.
Accompagnati a Bologna dai volontari
Ad accompagnare i quarantenni alla basilica di San Petronio erano stati alcuni volontari, non agenti della Polizia penitenziaria. Forse, tale circostanza ha agevolato la fuga dei detenuti. Questi si erano messi seduti a un tavolo lontano da quello dove pranzava il Santo Padre. La vicinanza del tavolo alla porta ha agevolato le cose. Dopo l'evasione, gli agenti dell'Anticrimine si sono subito recati in Curia per ottenere informazioni.
Secondo le prime indiscrezioni, l'evasione era stata scoperta al termine del pranzo, nel momento in cui i volontari stavano radunando i detenuti per riportarli alla Casa di reclusione di Castelfranco, in provincia di Modena.
Non appena è stata scoperta la fuga, la struttura di detenzione ha avvertito la Polizia di Bologna e Modena.
Gli agenti hanno subito avviato le indagini. Nei prossimi giorni verranno ascoltati dagli investigatori i volontari che avevano condotto i detenuti a San Petronio per il pranzo con Papa Francesco.
I problemi di droga
Sembra che gli evasi siano ritenuti socialmente pericolosi. Hanno avuto problemi di droga, in passato, problemi che li hanno portati in carcere.
Nonostante ciò, secondo gli operatori della Casa di reclusione di Castelfranco i quarantenni meritano benefici per la loro buona condotta. Gli internati della struttura modenese escono ogni giorno per svolgere lavori socialmente utili e tornano la sera. I due quarantenni, dunque, sarebbero potuti fuggire già da tempo. La circostanza insospettisce gli investigatori.
Perché la coppia si è dileguata in occasione del pranzo con il Pontefice?
Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, reputa gli internati 'soggetti socialmente pericolosi' che dovrebbero essere controllati con maggiore cautela.