È successo a Bolzano, presso la nota struttura Terme Merano, dove Antonio Camposano, 22 anni, ed il compagno ventunenne Alessandro Curti stavano trascorrendo una giornata di relax presso la piscina del centro, quando improvvisamente lo scambio di qualche carezza è valso loro un sonoro richiamo da parte del bagnino.

Il richiamo discriminatorio

I due hanno dichiarato si essersi scambiati dei baci, proprio come in quel momento altre coppie eterosessuali stavano facendo nella Spa, cosa che purtroppo sembra aver attirato l’attenzione dell’addetto alla piscina che ha invitato i ragazzi ad “evitare” data la presenza di bambini.

L’imbarazzo generato dall’intervento ha portato, secondo il racconto della coppia, alla diffusione di un imbarazzo generale che non solo ha indotto i presenti ad abbandonare la vasca idromassaggio ma anche i due giovani, che avevano pagato per poter usufruire di un percorso benessere di due ore, a lasciare immediatamente la struttura.

La replica

Di fronte alle proteste di Antonio ed Alessandro, il responsabile della struttura dopo aver fornito formali scuse avrebbe tentato di smorzare la tensione sostenendo che lo stesso genere di richiami avevano già interessato “coppie normali” che avevano ecceduto con le effusioni.

Prontamente, è giunta la smentita da parte della direttrice delle Terme Merano la quale ha respinto le accuse di discriminazione rivolte al personale della struttura ribadendo che, stando alla versione riportatale dal bagnino, l’approccio tra i due giovani era del tutto inappropriato per il luogo in cui si trovavano.

La reazione dell'Arcigay

L’episodio ha causato la dura reazione da parte dell’Arcigay Reggio Emilia che, attraverso il presidente Alberto Nicolini, ha richiesto il rimborso da parte della struttura sia dei biglietti per il soggiorno che delle spese di viaggio sostenute dalla coppia oggetto delle discriminazioni.

Nicolini ha, inoltre, colto l’occasione per sottolineare la mancata capacità di molti nel gestire situazioni come quella al centro del dibattito, circostanze che tuttavia, grazie alla visibilità e libertà raggiunta dalle coppie gay e lesbiche grazie anche alla legge sulle Unioni Civili, stanno progressivamente entrando a far parte del quotidiano.

A dispiacere, continua il presidente dell’Arcigay, è quanto viene inevitabilmente trasmesso ai bambini di fronte ad episodi del genere, ovvero l’idea che vi sia insita una profonda immoralità nell’amore tra due ragazzi che si scambiano qualche tenerezza senza sentirsi obbligati a nascondersi e celare il proprio affetto agli occhi altrui.