Si tratta di una storia che potrebbe sembrare quasi frutto della fantasia di qualcuno, ma in realtà è quanto accaduto ad una giovane donna di 28 anni di origini tunisine, mentre si trovava presso l'ambulatorio di ginecologia dell'ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo. Il medico, Biagio Adile, di 65 anni, è stato arrestato dai Carabinieri e dovrà rispondere dell'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una delle sue pazienti. La vittima, durante la sua deposizione, è stata affiancata da un'interprete di lingua araba e da una psicologa per appurare la veridicità delle sue dichiarazioni e, al contempo, lo stato di salute della donna.

Le deposizioni e la registrazione: "Non era la prima volta che succedeva"

La giovane tunisina ha affermato che l'uomo già in precedenza avrebbe abusato di lei: "Nel mio paese mi era stato diagnosticato un problema che mi ha costretta a ben tredici interventi senza alcun successo". Queste le parole riportate dalla 28enne, che poi ha proseguito: "Mi sono rivolta a questo ginecologo perché era l'unico in grado di aiutarmi a sistemare questa situazione". Durante la prima visita presso lo studio privato di Adile, il ginecologo l'avrebbe violentata, consigliandole poi di rivolgersi ad un altro collega per sottoporsi ad un'ecografia gratuita. La vittima è stata costretta a tornare una seconda volta da Adile, perché era l'unico professionista in grado di risolvere il suo problema: questa volta, però, memore di quanto accaduto in precedenza, ha avviato il registratore audio del cellulare per avere delle prove, qualora fosse accaduto di nuovo qualcosa di riprovevole.

Infatti, nelle registrazioni che la giovane ha consegnato ai carabinieri, si sentono chiaramente le incitazioni a sfondo sessuale da parte del medico, aggravate dalla presunta violenza psicologica che questi avrebbe perpetrato nei confronti della paziente: "Senza di me cosa avresti fatto, ti ha visitato il primario - ripeteva il ginecologo per costringerla a concedersi - dovresti ringraziarmi perché ti ho sottoposta all'operazione", e da qui la costrizione ad avere un rapporto sessuale con lui.

Oltre ai domiciliari, il ginecologo è stato sospeso

Le indagini da parte dei carabinieri hanno confermato quanto riportato dalle registrazioni della 28enne tunisina, mentre l'inchiesta prosegue per appurare se ci sono stati, o meno, altri casi di violenza imputabili a Biagio Adile e mai denunciati dalle vittime.

Intanto, la direzione sanitaria di Villa Sofia-Cervello, dopo avere ottenuto la conferma da parte delle forze dell'ordine dell'arresto del ginecologo, ha deciso di sospenderlo dall'incarico per un periodo di tempo indeterminato.