L'ex corrispondente pugliese di "Striscia la Notizia" Domenico De Pasquale, noto con il soprannome di Mingo, e sua moglie Corinna Martino, amministratrice della società Mec Produzioni Srl di cui il marito era socio, sono stati rinviati a giudizio e dovranno rispondere per una serie di reati non indifferente: truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione. E' quanto ha stabilito il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli.

Le accuse a Mingo

Secondo quanto ipotizzato dall'accusa Mingo avrebbe truffato Mediaset, con l'aiuto della sua consorte e socia in affari, facendosi corrispondere pagamenti per dieci servizi realizzati per Striscia la Notizia su vicende che in realtà sarebbero state false.

Servizi inventati e spacciati per veritieri per i quali l'ex inviato barese della nota trasmissione televisiva si sarebbe fatto anche rimborsare costi non dovuti per attori e figuranti. Secondo la magistratura in questo modo la società di De Pasquale avrebbe truffato Mediaset - che si è costituita parte civile - per un importo di 170mila euro.

Le truffe contestate

La prima - per ora presunta - truffa, dal valore di 21mila euro incassati come compensi aggiuntivi rispetto ai 160mila euro stabiliti dal contratto tra la società di Mingo e Mediaset, sarebbe relativa al periodo tra dicembre 2012 e dicembre 2013 e riguarderebbe dieci servizi completamente falsi, in cui i fatti esposti sarebbero stati simulati e artefatti.

Servizi in cui venivano presentati personaggi falsi frutto di fantasia, come un falso avvocato, un falso agente interinale, una falsa maga proveniente dall'America latina capace di curare malattie in cambio di somme di denaro, un falso dirigente d'azienda che avrebbe assunto lavoratori in cambio di favori sessuali. Secondo l'ipotesi dell'accusa si sarebbe trattato di attori pagati per simulare le storie raccontate, ed in alcuni casi sarebbero state inventate anche percosse a danno dell'inviato di Striscia e del suo operatore.

La seconda truffa contestata invece, per il consistente importo di 151mila euro, riguarda la sola Corinna Martino, e riguarda presunte false prestazioni lavorative di figuranti per i quali sarebbe stato chiesto rimborso a Mediaset. Nel corso dell'udienza preliminare è stata invece assolta un'altra imputata, che svolgeva il ruolo di segretaria della società dei due rinviati a giudizio.

Era accusata di favoreggiamento, ma è stata ritenuta estranea ai fatti. La data di inizio del processo che vede imputato Mingo e la sua consorte è fissata per il 3 Aprile del prossimo anno, presso il Tribunale monocratico di Bari.

Mingo rigetta le accuse

Dopo l'esplosione dello scandalo dei presunti servizi falsi che portò all'allontanamento da "Striscia la Notizia" del corrispondente pugliese Mingo, che compariva nei video sempre in compagnia di Fabio, lui rigettò le accuse mosse nei suoi confronti, e intervistato da Fanpage.it si spinse ad affermare che le indagini nei suoi confronti sarebbero state falsate. Il suo avvocato Fabio Verile dichiarò che le indagini non sarebbero state effettuate in modo corretto, poiché alcuni testimoni sentiti dalla magistratura sarebbero stati ascoltati "in un clima di terrore" e sarebbero stati invitati a dichiarare cose diverse dai fatti che si erano effettivamente verificati.