Francesca Oliva, una ragazza 29enne di Gricignano di Aversa, si è spenta il 24 maggio di tre anni fa, mentre era al settimo mese di gravidanza, lasciando il compagno e i familiari in un dolore senza fine. Con lei sono morti due dei bimbi che aspettava, ma secondo il marito, Alessandro Puca, e i genitori Salvatore e Gianna Oliva, queste terribili perdite potevano essere evitate.

La sventurato parto trigemellare di Francesca

La giovane mamma era in attesa di tre gemelli quando la gestazione si complicò e fu sottoposta dal suo ginecologo ad un cerchiaggio cervicale presso l'ospedale San Giuliano di Giugliano.

Dopo il quale, a distanza di pochi giorni, i medici della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno decisero di sottoporla ad un taglio cesareo prematuro. Proprio nel nosocomio castellano, dove la donna fu trasferita d'urgenza con febbre alta e forti dolori addominali, morì durante il parto trigemellare. Successivamente si scoprì che aveva già perso, pur avendolo in grembo, uno dei bambini, l'unico maschietto. Durante il taglio cesareo morì anche una delle sorelline e l'unica a continuare a vivere è stata Maria Francesca, che adesso è accudita dal papà. Da quanto è emerso dagli ulteriori approfondimenti sanitari, la donna sarebbe morta per setticemia, e nessuno dei medici - secondo l'accusa - si sarebbe accorto dell'infezione batterica in corso.

I medici finiti sotto processo

Una storia drammatica che è finita in tribunale, dove ben quattordici medici che hanno accudito la 29enne- prima presso il nosocomio giuglianese e poi presso la struttura ospedaliera di Castel Volturno - dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo aggravato.

Secondo i familiari della giovane, difesi dai legali Raffaele Costanzo e Francesco Lettieri, nessuno - nonostante le ecografie a cui la 29enne fu sottoposta - si rese conto che il primo bimbo era già morto nel ventre materno.

Secondo gli avvocati inoltre, la giovane fu curata con antibiotici inadatti alla sua condizione.

Intanto, il ginecologo che assisteva la sofferente mamma gricignanese si è spento lo scorso gennaio, gli altri medici si dovranno invece, presentare in tribunale davanti al giudice Carotenuto, per la prima udienza del processo fissata per il 9 febbraio 2018.

La decisione è stata presa dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Nicoletta Campanaro, che ha accolto le richieste del pm Fornaro e degli avvocati dei familiari della giovane estinta.