Una camera precedentemente sconosciuta è stata trovata nella più grande delle piramidi di Giza, in Egitto. I ricercatori hanno utilizzato dei rilevatori di muoni per scoprire un misterioso spazio lungo 30 metri, che potrebbe aiutare a rivelare come è stato costruito il monumento di 4.500 anni.

La grande scoperta

I fisici hanno usato i sottoprodotti dei raggi cosmici per scoprire una grande camera precedentemente non identificata all'interno della Grande piramide di 4.500 anni fa a Giza, in Egitto. Il ritrovamento è la prima scoperta dal diciannovesimo secolo di un nuovo importante spazio all'interno della piramide.

Secondo quanto affermato dal matematico e archeastronomo italiano Giulio Magli del Politecnico di Milano, all'interno della stanza si troverebbe un trono realizzato in ferro attraverso dei meteoriti per l'anima del Faraone.

La Grande Piramide fu costruita dal faraone Khufu (noto anche come cheope), che regnò dal 2509-2483 aC. Costruita con blocchi di calcare e granito e con un'altezza di 139 metri, è la più antica e la più grande delle piramidi di Giza e una delle strutture più imponenti sopravvissute dal mondo antico. Ma gli esperti sperano che la scoperta porti a intuizioni significative su come è stata costruita questa spettacolare piramide.

Mentre altre piramidi di questo periodo si trovano sopra le camere sepolcrali sotterranee, la piramide di Khufu contiene diverse grandi stanze all'interno del corpo della struttura stessa; queste includono la camera del re, che conserva ancora un sarcofago di pietra, la camera della Regina più piccola e un passaggio inclinato noto come la Grande Galleria.

La tecnica utilizzata

Per vedere attraverso la Grande Piramide, i ricercatori hanno usato una tecnica sviluppata nella fisica delle particelle ad alta energia: hanno rintracciato particelle chiamate muoni, che sono prodotte quando i raggi cosmici colpiscono gli atomi nell'atmosfera superiore; circa 10.000 muoni piovono su ogni metro quadrato della superficie terrestre ogni minuto.

Rilevatori di muoni sensibili sono stati sviluppati per l'uso negli acceleratori di particelle, ma sono stati anche usati negli ultimi dieci anni per determinare le strutture interne dei vulcani e per studiare il reattore nucleare danneggiato a Fukushima, in Giappone.

Nel dicembre 2015, il fisico Kunihiro Morishima dell'Università di Nagoya del Giappone e i suoi colleghi, hanno collocato una serie di rivelatori all'interno della camera della regina, dove avrebbero rilevato i muoni che passavano attraverso la piramide dall'alto; hanno notato che le particelle sono parzialmente assorbite dalla pietra e che quindi eventuali fori di grandi dimensioni nella piramide farebbero si che molti più muoni del previsto colpirebbero i rivelatori.