'L'era atomica' è cominciata esattamente 75 anni fa, con i primi test nucleari portati avanti per sviluppare la bomba nucleare, in particolare, per ricordare l'evento il 'The Washington Post', racconta la storia dell'ultimo uomo ancora in vita che ha partecipato a queste manovre segrete portate avanti dal governo statunitense. Ted Petry fu in un laboratorio segreto all'Università di Chicago, nella quale gli scienziati cercavano di dividere l'atomo. Era il 1942, e i fisici nucleari erano poco più che un'idea discussa negli auditorium dell'università, lo stesso diciottenne Petry non ne sapeva molto e nemmeno chiese troppe spiegazioni.

Era soltanto un lavoratore a giornata sul progetto, faceva ciò che gli veniva chiesto di fare. Gli piaceva il lavoro soprattutto per la sua vicinanza alla casa dei genitori nella parte sud di Chicago e per lo stipendio mensile.

Dopo che l'esperimento ebbe successo, gli scienziati imballarono le loro cose e si trasferirono in altre strutture, Petry compreso, ma poi, quando la guerra finì, si sposò ed ebbe quattro figli. "Sono andato avanti con la mia vita", disse. Petry non aveva mai pensato molto al suo vecchio lavoro fino a quando non fu invitato all'anniversario dell'evento alla Casa Bianca, vent'anni dopo. Non appena il Presidente John F. Kennedy parlò dell'"occasione storica" e della necessità di assicurarsi di applicarla "nella direzione del progresso dell'Umanità", i ricordi di Petry riaffiorarono.

L'era atomica nacque in quel laboratorio sotterraneo e lui era lì a vederla.

Adesso 93enne, Petry è l'ultimo testimone vivo della prima reazione nucleare controllata al mondo, esattamente 75 anni fa. Una squadra, che includeva Szilard e i vincitori del premio Nobel Enrico Fermi, Arthur Compton e il suddetto Petry, e che riuscì a costruire il primo reattore nucleare al mondo.

Compton, all'epoca professore di quell'università, non disse al rettore del progetto, nonostante la "pila" fosse in un'area densamente popolata e quindi un errore potesse risultare catastrofico.

Fermi era sicuro di poter controllare la reazione; se qualcosa fosse andato storto, disse ai suoi colleghi: "Me ne andrò via - con piacere".

Il 2 Dicembre 1942 erano finalmente pronti e l'esperimento ebbe successo.

Eugene Paul Wigner, un fisico teoretico che aiutò a costruire la "Pila" e che qualche tempo dopo vinse il Nobel per il suo lavoro sui nuclei atomici, tirò fuori una bottiglia di Chianti da una borsa di carta.

Tutti fecero un sorso e scrissero il loro nome sulla carta. L'atmosfera era solenne, scrisse Wigner successivamente. Anche se non avevano prove che l'esperimento potesse essere utilizzato anche per scopi militari, gli scienziati potevano immaginare il formidabile potenziale che avevano sbloccato.

Negli Archivi Nazionali di Chicago, la bottiglia di Chianti si trova ancora in una vecchia scatola di cartone e in bella vista, al centro, le parole "TED PETRY" sono ancora visibili.