Una ragazzina di 12 anni è attualmente ricoverata all'ospedale Bonomo di Andria, dopo essere rimasta vittima di uno spiacevole episodio. Stando alle prime indiscrezioni trapelate, la ragazzina ha trovato un verme nella lattina di Coca Cola che stava bevendo. All'improvviso, la 12enne si è accorta di avere in bocca un corpo estraneo. Da qui la macabra scoperta. Le condizioni della giovane, trasporta presso la struttura ospedaliera più vicina, non destano preoccupazioni.
Il dottor Stefano Porziotta ha rivelato che, dalle prime analisi effettuate sull'invertebrato, non risultano elementi che possono destare preoccupazione.
Partite le indagini
Gli agenti del commissariato di polizia hanno provveduto al sequestro della lattina, dando il via alle indagini volte a scoprire il lotto di provenienza. Al momento, non risultano ulteriori disposizioni circa un eventuale ritiro delle altre lattine di Coca Cola appartenenti al lotto incriminato, su cui proseguono le indagini di Polizia, Ufficio Igiene di Andria e Sian, acronimo che indica il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione della regione Puglia.
Dunque, non si può associare in alcun caso il tema dei richiami alimentari del Ministero della Salute, di cui spesso siamo soliti occuparci nei nostri approfondimenti.
Le ricerche, alla giornata odierna, giovedì 18 gennaio, non hanno ancora dato alcun esito, stando alle ultime indiscrezioni pervenute dalle agenzie di stampa locale e nazionale. Intanto, il campione del verme, oggetto di un primo esame da parte dell'ospedale Bonomo di Andria, sarà inviato all'istituto zooprofilattico di Foggia, per ulteriori accertamenti. Dalle prime analisi effettuate, precisa il dottor Porziotta, si tende comunque ad escludere qualsiasi ulteriore sorpresa, in negativo, per la piccola 12enne.
Le condizioni della bambina
Il responsabile del presidio medico ospedaliero ha rassicurato circa le condizioni di salute della bambina, vittima di un increscioso episodio. Da quanto affermato dal Porziotta, la ragazzina di Andria non ha mai mostrato sintomi che potessero mettere in allarme i medici dell'ospedale, quali nausea, vomito o diarrea. Il caso occorso nel comune della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia deve far riflettere circa la rivoluzione tanto attesa del novel food sulle tavole degli italiani. Se un semplice verme ha dovuto smuovere ospedali e istituti zooprofilattici, non è immaginabile cosa possa succedere se sul piatto verrebbe presentato un pasto a base di scarafaggi o cavallette.