California- La madre li definiva "senza valore" e i maltrattamenti che hanno subito i suoi tre figli sono talmente atroci che il giudice Karen Romano ha definito le azioni di Nicole Finn imperdonabili: "La corte non può immaginare quale tipo di trauma mentale questi bambini abbiano sofferto". Nicole Finn, 43 anni, teneva i tre figli adolescenti segregati dentro una stanza, senza dar loro ne cibo ne acqua in maniera regolare. La stanza era anche completamente priva di mobilio.
Inizialmente i tre ragazzi di 14,15 e 16 anni erano rinchiusi nella stessa sala, poi Natalie, la 16enne, è stata isolata in un’altra stanza dove pare fossero state inchiodate porte e finestre.
È quindi morta sola, di fame e stenti arrivando a pesare 38kg. I due fratelli sono vivi per miracolo e le loro testimonianze hanno delineato una situazione di tale gravità da non poter essere integralmente raccontate alla stampa. I sopravvissuti hanno dichiarato, per esempio, di aver bevuto l'acqua dal WC nel disperato tentativo di non morire di sete. Inoltre gli investigatori hanno trovato delle scritte sulla finestra tramite cui i fratelli chiedevano disperatamente aiuto: “Non possiamo aprire la finestra, mamma l’ha inchiodata”.
La posizione del padre
Secondo quanto riporta il Daily Mail, la vicenda è stata resa nota nel 2016, in California, ma solo oggi la 43enne è stata condannata all'ergastolo.
I vicini avevano allertato le autorità preposte che, dopo un sopralluogo, non avevano ritenuto necessario portare via i ragazzi da quella casa.
Da chiarire anche la posizione del padre, da cui la Finn era divorziata. Joe Finn, questo il nome dell'ex marito, si è dichiarato non colpevole di sequestro di persona, abbandono o abbandono e messa in pericolo dei bambini.
Ha anche dichiarato per tentare di scagionarsi che al momento della morte della povera Nicole lui non viveva neanche in quella casa. Il suo processo, in ogni caso, dovrebbe iniziare il 30 aprile. In questo contesto si potrà chiarire il ruolo dell'uomo che forse non ha partecipato fisicamente ai maltrattamenti e alle privazioni dei tre adolescenti segregati, ma di certo ne era al corrente in quanto sono stati messi agli atti messaggi in cui la donna gli scriveva di "odiare i suoi figli" e di "avere su di loro tutto il potere".
Parole che avrebbero dovuto allarmare il sig. Joe Finn. La difesa della 43enne condannata all'ergastolo ha tentato la carta del "distaccamento dalla realtà" con cui cercano di far dichiarare Nicole Finn incapace di intendere e di volere.