L'ennesima vicenda legata ad una "follia" burocratica arriva, questa volta, da Genova, e vede coinvolto uno studente 14enne. Come riporta l'edizione odierna del "Secolo XIX", Simone (nome di fantasia del minore) stava camminando sul marciapiede lungo una strada del capoluogo ligure, quando è rimasto vittima di un curioso incidente.

Mentre procedeva in Via Gropallo, nella zona di Brignole, tenendo in mano il suo skateboard, per raggiungere gli amici, è inciampato dal marciapiede, finendo in strada proprio mentre sopraggiungeva uno scooter che lo ha investito in pieno.

Un banale incidente voluto dal caso, in seguito al quale il ragazzo è finito in ospedale, per fortuna con una prognosi di soli 15 giorni e senza conseguenze per il proprietario della moto.

L'ospedale Galliera gli ha diagnosticato una distorsione cervicale e traumi a mano, anca e caviglia destra. Come ha raccontato il padre, tutto sommato le conseguenze non sono state poi così gravi, anche perché lo zainetto che il giovane portava in spalla ha attutito l'impatto con l'asfalto.

L'amara sorpresa dalla Polizia Municipale

Dopo una settimana di ricovero e qualche giorno di riposo, tutto sembrava ormai dimenticato. Invece non è andata così: circa quattro mesi dopo l'incidente, è arrivata una vera e propria beffa, sotto le sembianze di una multa che ha, all'apparenza, dell'incredibile.

Presso l'abitazione del ragazzo, infatti, è stata recapitata una contravvenzione intestata al padre, poiché il giovane è minorenne. La Polizia Municipale contesta al ragazzo di aver violato l'articolo 190 del codice della strada, avendo "circolato fuori dagli spazi riservati".

Così, da vittima di incidente stradale, allo studente è stato contestato di essere autore di un'infrazione poiché, secondo gli agenti: "camminava sulla carreggiata nonostante la presenza di un marciapiede".

Il padre del ragazzo, dopo aver letto la contestazione è andato su tutte le furie, constatando che la polizia municipale ha smentito la versione del figlio, il quale ha dichiarato di essere finito sulla strada dopo essere inciampato nel marciapiede.

Il padre contesta a chi ha redatto il verbale di non aver citato cosa possa aver causato la caduta del figlio: potrebbe essere stata una buca, oppure un ostacolo che non avrebbe dovuto esserci.

In sintesi, il suo timore è che la multa - tra l'altro esigua come importo - sia stata inviata solo ed esclusivamente per consentire al Comune di uscire indenne da eventuali responsabilità. Proprio per questo motivo ha annunciato di voler ricorrere presso il Giudice di Pace, al fine di chiederne l'annullamento.