L’aggressione subita da una coppia di giovani a Milano, nella serata del 12 marzo scorso, ha scatenato una dura polemica politica. Gli inquirenti stanno dando la caccia ad un uomo dalle apparenti origini sudamericane che, dopo aver rapinato i due ragazzi, picchiato lui e violentato lei, è fuggito a bordo di una Punto grigia di proprietà del ragazzo. Le prime notizie parlavano di uno stupro subito dalla ragazza di appena di 19 anni, anche se alcune fonti giornalistiche che hanno raggiunto i familiari della vittima riportano che forse la violenza sessuale non si è consumata completamente.

Comunque sia, la rabbia e la paura nell’opinione pubblica sono montate a dismisura. Sul tema ha preso subito posizione il leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale il reato di stupro dovrebbe essere equiparato all’omicidio e punito con l’ergastolo.

Gli ultimi aggiornamenti sullo stupro di Milano

Dunque, come si accennava sopra, prosegue senza sosta la caccia all’uomo, presumibilmente un sudamericano che, intorno alle ore 23.00 di lunedì 12 marzo, ha aggredito una coppia di giovani che si erano appartati nella loro auto in via Chopin, zona Vigentino di Milano. L’extracomunitario, armato di pistola o coltello, o forse di entrambi, si è fatto prima consegnare denaro, cellulari e oggetti di valore.

Poi, non ancora soddisfatto, ha tentato prima di farsi portare ad un bancomat e, poi, avrebbe picchiato a sangue il ragazzo di 22 anni, costringendolo poi ad assistere allo stupro della sua ragazza. Secondo quanto riporta Il Sussidiario, però, che cita come fonte MilanoToday, uno dei familiari della giovane avrebbe escluso l’ipotesi che la violenza sessuale si sia consumata totalmente.

I due ragazzi, poi, sarebbero riusciti a scappare approfittando di un momento di distrazione dell’aggressore. Il quale, una volta fuggito con l’auto delle vittime (poi ritrovata in zona Calvairate), si sarebbe diretto verso il centro della città. Eventualità, quest’ultima, che lascia ben sperare le forze di polizia, grazie alla presenza di numerose telecamere che potrebbero aver inquadrato il volto del criminale.

Le reazioni al post di Salvini

Di fronte all’ennesimo atto di barbarie compiuto, probabilmente, da un cittadino extracomunitario, Matteo Salvini non ha perso tempo a reagire. “Lo stupro è come l’omicidio: galera a vita! Esagero?”, ha scritto il leader della Lega sul suo profilo Facebook commentando un post condiviso che riportava la notizia dell’aggressione di Milano. Un post che ha ricevuto in poche ore migliaia tra commenti, Mi piace e condivisioni. “Lo stupro uccide l'anima della persona che subisce e lascia per sempre il segno dentro di essa, perciò sempre di omicidio si tratta, galera a vita”, scrive Beppe T. riassumendo perfettamente quello che pensano la maggior parte degli italiani. “Io gli darei la pena di morte, questa povera ragazza è morta dentro”, aggiunge Daniela M. Ma il tono dei commenti al post di Salvini è più o meno questo, se non ancora più diretto e minaccioso.