Rischiano fino ad un anno di detenzione o una contravvenzione di 1.032 euro, i coniugi separati o divorziati, con figli a carico, che non assistono la prole attraverso il pagamento del cosiddetto assegno di mantenimento.

Con l'entrata in vigore dell'articolo 570 bis del codice penale, si annunciano pene inflessibili per i genitori che si astengono dagli obblighi di assistenza concernenti la responsabilità genitoriale o la qualità di consorte. La disposizione che abolisce il deposito di provvedimenti e verdetti contraddittori, tuttavia, non parla dei conviventi.

La norma è stata immessa nel decreto legge 21/2018 in dote alla riforma sul riordinamento penitenziario voluto dal Governo Gentiloni. E, secondo quanto trapela dal quotidiano La Stampa, l'illecito può essere compiuto dal coniuge e dunque viene esplicitamente indicato come la sanzione debba essere comminata al mancato pagamento dell'assegno di mantenimento della figliolanza.

Il decreto, di fatto, sopprime l'articolo 12-sexies del 1° dicembre 1970, nonché l'articolo 3 del 8 febbraio 2006, ovvero l'introduzione all'affidamento comune dei genitori in stato di separazione e divorzio.

Stallo normativo

Tuttavia, la norma abrogata aveva un contenuto accavallabile alla recente, riferita ai soli sposi. Ma, l'articolo successivo, parlava delle disposizioni del 2006, applicabile ai genitori non coniugati.

Dunque anche i coniugi non uniti in matrimonio che contravvenivano a tale l'obbligo, commettevano reato. Nondimeno, si è appurato che l'introduzione dell'articolo 570 bis, si oppone all'articolo 3 della legge 54. In sintesi, si crea un notevole stallo normativo.

L'opinione dell'avvocato Marco Meliti

Sulla questione è intervenuto sulle pagine de Il Messaggero, l'avvocato Marco Meliti.

Lo stesso ha affermato che la norma ha la qualità di rassettare e chiarire gli interventi che ponevano perplessità interpretative. E chiarisce come sia falso che andranno in prigione coloro che non pagheranno velocemente. Ma che, piuttosto, può servire da esortazione. E che molteplici verdetti giudiziari potrebbero, al contrario, rivelarsi l'apri pista per l'ingresso in penitenziario.

La stessa legge, a suo dire, avrebbe dei lati oscuri poiché si farebbe una separazione tra i figli nati da un unione matrimoniale regolare che hanno raggiunto il diciottesimo anno senza l'indipendenza economica, e quelli nati da conviventi che non avrebbero il diritto di essere assistiti.