Spesso si sente parlare di scoperte archeologiche improvvise e casuali. Soprattutto nel corso di lavori urbani. Le nostre città infatti, da nord a sud del Bel Paese, sono piene di testimonianze storiche che risalgono a tantissimi secoli fa. Il sottosuolo che calpestiamo ogni giorno è storia esso stesso. Ed ogni tanto qualche sorpresa viene fuori. Questo è quanto accaduto a Manduria, nel tarantino. La notizia è stata diffusa ieri da Repubblica.
Una tomba del III secolo a.C.
La cittadina tarantina è nota per i suoi importanti resti archeologici. L'antica Manduris era, infatti, una importante città messapica.
Ancora oggi nel suo bellissimo parco archeologico, fiore all'occhiello della città e meta di migliaia di turisti ogni anno, si può ammirare la doppia cinta muraria che proteggeva l'antico centro. La recente scoperta archeologica, a seguito di lavori per la rete del gas, è avvenuta in Via delle Mandorle D'Oro, nel quartiere S.Angelo, distante pochi metri dalla zona archeologica, sede dell'antico sito della città. A darne notizia, dopo gli attenti studi che in questi giorni si stanno effettuando in situ, è la Soprintendenza Archeologica locale. Dall'Ente informano che si tratta di una sepoltura a fossa rettangolare risalente con ogni probabilità al III-II secolo a.C.In fase di scavo la tomba si è presentata agli archeologi, priva dei lastroni di copertura, caratteristica questa delle tombe messapiche.
I lavori per il passaggio della rete Italgas sono affidati alla ditta GEA Servizi S.r.l., in collaborazione con gli operai specializzati della ditta Tarentini di Manduria.
Lo studio scientifico del sito è stato affidato invece alla dottoressa Laura Masiello, nominata direttore scientifico dello scavo, e Patricia Caprino, archeologo di fiducia della Soprintendenza.
Nelle ultime ore si sta cercando di capire di più sul sito in questione. Secondo le prime indiscrezioni, la tomba sarebbe stata saccheggiata intorno al XIII secolo d.C., in epoca normanno-sveva. In quest'epoca, in cui in Puglia regna Federico II, quindi il 1200, non è raro imbattersi in vere e proprie spoliazioni di monumenti di epoca classica, come questo sito pare confermare.
Un ritrovamento eccezzionale
Si tratta di una scoperta molto importante [VIDEO], sia per l'archeologia salentina che per la stessa città di Manduria, che vede così arricchito il suo patrimonio culturale. In fase di scavo la tomba si è presentata agli archeologi in tutto il suo splendore. Una costruzione a controfossa, decorata con spettacolari motivi a meandro, tipici questi ultimi della civiltà messapica e magnogreca. Un unicum nel panorama archeolgico locale. Tutti ora sperano che il ritrovamento sia adeguatamente valorizzato.