Marco Vannini (20 anni al momento della morte) lasciò questo mondo alle ore 3:10 durante la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. L'omicidio avvenne a Ladispoli. Il decesso del giovane avvenne tre ore dopo il suo ferimento all'interno dell'abitazione della sua fidanzata Martina e della famiglia di lei. Se qualcuno in casa Ciontoli avesse immediatamente chiamato i soccorsi spiegando le dinamiche del ferimento di Marco, questi si sarebbe potuto salvare. Nonostante siano passati tre anni, nonostante la condanna di Antonio Ciontoli e della sua famiglia per la morte di Marco, sussistono ancora numerose ombre su dove Marco sia stato ferito mortalmente.

Marco Vannini: un caso tutt'altro che chiuso

Non si sono mai spenti i riflettori sul caso di Marco Vannini, ucciso tre anni fa a Ladispoli presso la villetta della famiglia Ciontoli. Una morte assurda, di cui ancora non si comprende il motivo e che all'epoca sconvolse l'intera opinione pubblica, anche per il cinismo della sua fidanzata Martina e dei suoi famigliari per non aver chiamato subito i soccorsi che avrebbero potuto salvare il ragazzo.

Il caso è stato ripreso recentemente nell'ultima puntata del noto programma Rai 'Chi l'ha visto?' all'interno della sua sezione estiva. Una puntata, quella dello scorso mercoledì, dedicata all'approfondimento dei casi di Cronaca Nera più eclatanti degli ultimi anni.

Il programma di Rai 3 si è soffermato su alcune incongruenze espressa da Antonio Ciontoli durante l'interrogatorio dinanzi ai magistrati per la morte di suo genero. Incongruenze che sono aumentate dopo l'analisi da parte della scientifica sul luogo del delitto.

Marco è realmente morto in bagno?

Secondo la ricostruzione della famiglia Ciontoli, Marco Vannini sarebbe morto mentre si stava lavando in bagno.

Dalle dichiarazioni degli imputati è scaturito che il 20enne non avrebbe chiuso le porte del bagno mentre era nella vasca, in quanto si sentiva a suo agio a casa della fidanzata, del cognato e di quelli che sarebbero divenuti i suoi consuoceri dopo il matrimonio con Martina. Già, un matrimonio che era stato progettato dai due ragazzi nel caso in cui Marco avesse realizzato il suo sogno: quello di entrare nell'Arma dei Carabinieri.

Tornando al presunto ferimento del Vannini in bagno, tale tesi è stata contestata numerose volte da Marina Conte, madre del ragazzo. Secondo la donna, Marco avrebbe avuto troppo pudore per non chiudere la porta del bagno. Quel che appare evidente è il fatto che quanto accaduto realmente quella sera di tre anni fa, rimane ancora un mistero.

Una via a Ladispoli in ricordo del ventenne

L'amministrazione comunale di Ladispoli ha deciso di ricordare Marco Vannini inaugurandogli una via. La notizia è stata confermata da un recente servizio su Canale 10. In via Alcide De Gasperi verrà infatti apposta una targa in memoria del ragazzo. Ricordiamo che proprio a Ladispoli Marco perse la vita dopo il ferimento, avvenuto tramite un colpo di pistola. Purtroppo, quando i soccorsi furono chiamati, era già troppo tardi per lui.