Le condizioni del manager di FCA Sergio Marchionne si sono improvvisamente aggravate negli ultimi giorni, dopo l'intervento chirurgico alla spalla di fine giugno, tanto da costringere i vertici di FCA a riunire d'urgenza un Consiglio di Amministrazione per redistribuire le cariche in capo al top manager. Con profonda amarezza John Elkann, parlando ai dipendenti del gruppo automobilistico, comunica che "Sergio non tornerà" ed esprime la propria riconoscenza all'ex ad, un uomo a cui il gruppo FIAT deve moltissimo, perché è solo grazie a lui che l'azienda è potuta uscire da uno stato di profonda crisi.

Sergio Marchionne, l'ex ad di FCA in condizioni irreversibili

Già nella giornata di sabato le condizioni di Sergio Marchionne parevano gravi, ma solo da poche ore è emerso che l'ex ad di FCA si trova in stato irreversibile, ricoverato in terapia intensiva nella clinica svizzera di Zurigo.

Accanto a lui la compagna e i due figli avuti dal primo matrimonio. Dal comunicato di FCA, diramato sabato in occasione della riunione del Consiglio di Amministrazione riunitosi d'urgenza per redistribuire le cariche direttive del gruppo, è apparso subito che il quadro clinico non fosse roseo. Stando a quanto riportato, infatti, dopo l'operazione alla spalla a cui Marchionne si è sottoposto a fine giugno, sono sopraggiunte delle complicazioni che ne hanno aggravato il quadro clinico. Secondo quanto trapelato nelle ultime ore, le condizioni sarebbero irreversibili. Anche dalla lettera scritta da John Elkann ai dipendenti del gruppo si evince quanto la situazione sia critica.

Il manager che ha salvato il gruppo Fiat, il ringraziamento di John Elkann

Elkann, con una lettera indirizzata ai dipendenti di FCA, definita dallo stesso "la lettera più difficile che abbia mai scritto", ha espresso tutta la sua gratitudine a Sergio Marchionne, l'uomo che negli ultimi 14 anni, prima in Fiat, poi in Chrysler e infine in FCA, ha salvato l'azienda da una delle più gravi crisi economiche.

Il nipote di Gianni Agnelli ha ricordato l'ex ad come un mentore, un collega ed un caro amico. Una missiva ricca di sentimento e affetto che fa capire quanto non solo il lavoro, ma anche il lato umano di Marchionne, abbia lasciato il segno nell'azienda automobilistica ed in tutte le persone che ci lavorano. Ora si dovrà far fronte alla mancanza delle capacità manageriali e delle qualità umane che hanno contraddistinto il manager italo-candese in questi 14 anni all'interno della Fiat prima e di FCA poi.