Il capo della Protezione Civile Nazionale è stato molto chiaro nello spiegare l'attuale situazione sismica al Coc di Montecilfone. Senza usare mezzi termini, Angelo Borrelli, ha affermato che "c'è il Terremoto, il terremoto non è prevedibile, ci sono queste scosse, gli esperti dicono che è aumentata la probabilità che ci possa essere una scossa ancora più forte, regoliamoci di conseguenza. Questo è il messaggio che deve passare". L'incontro fra Borrelli e il sindaco Franco Pallotta è avvenuto quasi una settimana dopo il terremoto di Montecilfone, un territorio colpito da una scossa di magnitudo 5.1.

Borrelli ha anche spiegato con quali mezzi la Protezione Civile proteggerà la popolazione.

Ulteriori scosse

Angelo Borrelli ha affermato in maniera molto schietta e pragmatica che gli italiani devono attendersi altre scosse di terremoto. Queste, probabilmente, saranno anche più intense delle precedenti, che hanno già superato il quinto grado della scala Richter. Per questo motivo, il Presidente della Regione Molise, Donato Toma, insieme a Maria Guia Federico, Prefetto della provincia di Campobasso ed altri sindaci e istituzioni si sono impegnati a garantire dei presidi sparsi sul territorio per aiutare la popolazione in caso di terremoto. Ma non sono state solamente queste le misure prese dalla Protezione Civile.

Lo stato di emergenza

Anche i cittadini non dovranno starsene con le mani in mano. Coloro che non si sentono al sicuro nelle proprie abitazioni, per svariati motivi, possono rivolgersi ai punti di assistenza del proprio Comune che provvederà ad aiutarli in ogni modo possibile. Inoltre, per via del terremoto, il Capo della Protezione Civile ha anticipato l'intenzione di chiedere lo stato di emergenza per la regione Molise, in ragione del fatto che gli esperti temono altri terremoti probabilmente con magnitudo più forte rispetto alle precedenti scosse.

Inoltre, l’ingegnere Giovanni Di Iorio ha affermato quanto sia indispensabile l'abbattimento del serbatoio d'acqua di Montecilfone, che fortunatamente non è la fonte di approvvigionamento principale per il paese. Il tempo massimo per procedere alla demolizione è di 30 giorni. Per ora, coloro che abitavano intorno alla struttura, sono stati costretti per ragioni di sicurezza a lasciare le loro case e a dormire in tende.

Italia: numeri da brivido

Sono numeri da brivido quelli che riguardano i terremoti in Italia. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rilevato che, dallo sventurato 24 agosto 2016, data in cui venne flagellata Amatrice da una scossa di magnitudo 6.0, si sono susseguite circa 93.000 scosse. Un numero così alto di terremoti negli anni precedenti non era mai stato riscontrato dai geologi. Fortunatamente di questi 93.000 terremoti, solamente 9 sono stati di magnitudo superiore ai 5,67°: 1.142 erano invece quelli compresi fra una magnitudo 3 o 4°. L'area interessata dalle scosse è di mille chilometri quadrati, ma l'attività più interessante è stata quella riscontrata sotto il Monte Vettore.