Viene considerato un deterrente decisivo specie per chi pattugli le strade, da usare al posto delle armi da fuoco perché le scariche elettriche stordirebbero senza uccidere. Da mercoledì 5 settembre, in 12 città italiane comincia la sperimentazione del taser. Carabinieri, poliziotti e finanzieri avranno nella fondina al posto della classica pistola l'arma che dà la scossa. Oltre a questa sperimentazione, il Viminale ha annunciato una stretta sugli sgomberi e l'avvio di un censimento degli occupanti abusivi di immobili.

Taser, al via la fase sperimentale

Dopo una prima fase dedicata alla formazione delle forze dell'ordine, mercoledì prossimo inizia ufficialmente la fase sperimentale. Le 12 città dove carabinieri, poliziotti e finanzieri saranno armati di Taser X2 sono: Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi. Il disciplinare d'uso è stato messo a punto da un gruppo interforze. "Non è letale e aiuterà le forze dell'ordine a fare meglio il proprio lavoro", ha annunciato via Facebook con viva soddisfazione il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il decreto per dare l'avvio alla sperimentazione era stato firmato a luglio. L'iter per arrivare a questo obiettivo era iniziato nel 2014.

Una trentina i modelli per ora acquistati dalla società americana Axon che li produce.

Stati Uniti, Francia e Germania ma anche Canada, Brasile e Nuova Zelanda: nel mondo sono circa 107 i paesi che già lo utilizzano. A fine anno, concluso l'esperimento, si deciderà se inserirlo stabilmente tra le armi in dotazione alle pattuglie.

Come funziona

E' di colore giallo proprio per essere chiaramente riconoscibile da chiunque. Si chiama pistola elettrica proprio perché spara due dardi, collegati a fili conduttori, che trasmettono una scarica elettrica di 5 secondi. Funziona con una batteria ricaricabile contenuta all'interno del manico. Il grilletto ha stesso movimento e sensibilità di una normale arma da fuoco.

La distanza per un tiro efficace, in base alle direttive, è dai tre ai sette metri. Il taser è dotato di una memory card che registra data, ora e numero dei colpi sparati.

L'indicazione data alle forze dell'ordine è di mostrare l'arma senza usarla per far desistere un sospettato o chi stia per commettere un'aggressione o un crimine. Altrimenti sarà possibile sparare un colpo che immobilizza il soggetto colpito facendogli contrarre i muscoli, provocando quindi dolorosi spasmi.

Ma bisognerà "considerare il contesto" e l'ambiente. Saranno in grado gli operatori della sicurezza di valutare volta per volta il caso? Avranno il tempo per farlo? Si profilano scenari potenzialmente problematici, se non pericolosi.

Il rovescio della medaglia è infatti che bisogna considerare il pericolo di incendi, esplosioni, scosse elettriche. Poi ci sono soggetti particolarmente a rischio: persone con patologie cardiache, donne in gravidanza. Ma anche tossicodipendenti, bambini e anziani.

Taser, i detrattori

Tra i principali detrattori dell'arma 'propria', le associazioni per i diritti quali 'Antigone'. Patrizio Gonnella che la presiede, ritiene che l'arma elettrica non sia alternativa alla pistola tradizionale, ma al manganello. Provocherebbe un aumento della violenza, anziché una diminuzione. Si presterebbe ad abusi, come già spesso negli Usa dove è usata massicciamente. Tra le altre obiezioni dei detrattori, vi è il fatto che il rischio di mortalità sarebbe basso ma non pari a zero.

Il dissuasore elettrico è definito arma da difesa 'meno che letale'. Di contro, l'Onu l'ha inserito nella lista degli strumenti di tortura. Secondo un'nchiesta dell'Agenzia Reuters, sono 1.005 i casi di persone morte negli Usa dopo essere state colpite col Taser dall'inizio del 2000.