Ha avuto vita breve Lumidolls, la prima casa di bambole hot in Italia aperta a Torino il 3 settembre scorso tra detrattori sdegnati e clienti soddisfatti. Un blitz improvviso ieri sera di Polizia Municipale di Torino e Ufficio di Igiene nella "casa delle bambole" ha bloccato l'attività per una casa che con il romanzo di Ibsen condivide proprio poco.

Chiude Lumidolls di Torino

La primissima casa d'appuntamenti con bambole in Italia bloccata perché non a norma di legge. Questo è emerso dai controlli effettuati alla "casa hot" dopo appena una settimana dall'apertura: l'attività di ospitalità dei clienti nella casa sarebbe non a norma secondo la legge italiana, trattandosi di una sorta di esercizio abusivo dell'attività di affittacamere.

Attività regolata dalla legge che non prevede l'utilizzo fatto dai gestori di Lumidolls. Per questo motivo, i titolari hanno ricevuto una diffida dal continuare con questa formula di affittacamere con bambole hot.

Non solo in dubbio sulla legge, ma anche sull'igiene dal momento che sono ancora in corso i controlli per la verifica della pulizia interna delle camere e, soprattutto, delle bambole. L'ufficio di igiene, infatti, sta cercando di capire se il sistema adottato per la pulizia delle bambole rispetti le norme igienico-sanitario o no.

La formula della casa delle bambole hot di Torino

Aveva aperto da una settimana esatta all'ombra della Mole Antonelliana, inaugurazione il 3 settembre scorso a Torino tra l'ammirazione dei curiosi, la soddisfazione dei clienti e articoli al vetriolo da parte di chi quella casa di appuntamenti hot con "persone finte" proprio non la voleva.

Controversa fin nelle sue radici, LumiDolls di Torino è la terza casa di appuntamenti con sexy bambole in silicone al mondo, dopo quella di Barcellona e di Mosca. Da qualche giorno, ha aperto i battenti una casa simile anche a Napoli.

Il tariffario per i clienti torinesi parte da 80 euro per mezz'ora, si arriva a 180 euro per due ore, centralini presi d'assalto prima ancora dell'apertura.

Tariffe a parte, in tanti avevano storto il naso all'apertura della casa in cui sono ospitate le bambole di nome Ilary, Molly, Kate, Arisa, Naomi, Eva, Bianca e Alessandro, di diverso sesso e nazionalità. I controlli effettuati nel pomeriggio di ieri si sono soffermati non sulla questione morale, quanto su quella legale e sanitaria. Resta ora da vedere come la vicenda andrà a finire.