Una lettera minatoria, un proiettile e un chiaro riferimento all'estrema destra. E' quanto è stato recapitato al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il quale ha avviato le indagini per sequestro di persona nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti. Solidarietà da parte di alcuni esponenti della Politica, dell'Anm e dei sindaci di Agrigento e Palermo.
Le minacce di morte inviate al pm: 'Sei nel mirino'
Nella busta recapitata al procuratore sono stati trovati un proiettile di grosso calibro e una lettera su cui è scritto ''Zecca, sei nel mirino'', un appellativo che fa riferimento con disprezzo ai comunisti e alla sinistra in generale.
Sulla missiva è presente anche un simbolo di estrema destra appartenente al Gladio. Quest'ultima è un'organizzazione paramilitare che deve la sua fondazione allo scopo di difendere l'Occidente da una possibile invasione da parte dell'Unione Sovietica. Un gruppo di ultradestra, quindi, formatosi durante la Guerra Fredda e che pare sopravvivere ancora oggi in maniera clandestina. Il caso, ora, è passato sotto l'ala della Procura di Caltanissetta e la Scientifica sta provvedendo ad analizzare la busta con il tentativo di ricavarne delle impronte digitali riconducibili agli autori del gesto. Il pm di Caltanissetta ha riferito che si tratta di ''un fatto che crea certamente allarme'', conseguente alla ''reazione a catena'' che si è creata in un ''clima di particolare vivacità'', oltre a ribadire che Patronaggio ''ha il dovere di indagare e non può essere colpevolizzato perché fa il proprio dovere''.
La solidarietà da parte della politica e delle istituzioni
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha espresso solidarietà al procuratore di Agrigento, chiedendo agli esponenti politici di evitare strumentalizzazioni. Pietro Grasso, senatore di Liberi e Uguali, ha comunicato la propria vicinanza a Patronaggio, che ha conosciuto personalmente e con il quale ha lavorato in passato.
''Ti sono vicino'', scrive, ma aggiunge anche che quanto accaduto ''non farà arretrare il pm di un millimetro''. A condannare le intimidazioni con fermezza ci sono poi il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle della Sicilia e il senatore dem Davide Faraone, i quali hanno esternato sia solidarietà verso il procuratore che una dura condanna per ogni tipo di minaccia.
Un messaggio simile è stato riportato anche dai sindaci di Agrigento e di Palermo. Il primo, Lillo Fioretto ha sottolineato il dovere degli amministratori e dei cittadini ''a condannare insorgenze di questo tipo'' e a ''difendere con convinzione la magistratura e la sua autonomia''. Il secondo, Leoluca Orlando, dichiara che si tratta di ''un atto gravissimo ed inquietante, che riporta l'Italia indietro nel tempo, ad un periodo buio della Repubblica'', chiedendo da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte un'immediata risposta. ''Sconcerto e preoccupazione'', invece, da Francesco Minisci, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), che parla di ''grave atto intimidatorio'' ma che assicura che ''l'azione dei magistrati non verrà condizionata da vili atti intimidatori come questo''.
Ieri, in serata, è arrivato anche il commento del vicepremier Matteo Salvini. Nonostante nell'ultimo periodo abbia più volte attaccato la magistratura, sottolinea la propria solidarietà verso Luigi Patronaggio e afferma che ''In un paese civile e democratico, certe intimidazioni non possono essere né accettate né sottovalutate''.