Dopo l'apertura di un'indagine da parte della Procura della Repubblica di Potenza e la disposizione dell'autopsia sul corpo della piccola di due anni, morta nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, 24 ore dopo la somministrazione del vaccino esavalente, arriva anche l'ordine da parte del ministro della Salute Giulia Grillo di un'ispezione all'ospedale della città di Melfi. Se infatti l'autopsia servirà a ricercare un'eventuale correlazione tra il vaccino somministrato e la morte, si dovrà anche capire se vi è stata sempre correttezza nei vari passaggi della vicenda, dato che la bimba era affetta da una rara e grave malattia denominata sindrome di Dravet.

Vaccino esavalente raccomandato alla bimba dai medici

La sindrome di Dravet, da cui la bimba deceduta era affetta, è caratterizzata da problemi congeniti al sistema nervoso e da una particolare malformazione del cuore. A seguire la bambina, sulla base di una convenzione con la Regione Basilicata, era l'ospedale romano Bambin Gesù. Sarebbero stati proprio i medici romani a prescrivere la somministrazione dell'esavalente (vaccinazione primaria contro pertosse, tetano, difterite, poliomielite, epatite B e virus influenzale tipo b), suggerendo il ricovero agli Ospedali Riuniti di Foggia. L'appuntamento presso l'ospedale pugliese sarebbe però stato annullato, poiché dalla struttura non era ritenuto necessario un regime di ricovero per effettuare la vaccinazione.

Ecco allora che, sempre tramite il Bambin Gesù di Roma, i familiari sono stati mandati all'ospedale di Melfi (il quale, al pari di quello foggiano, aveva già avuto in cura la piccola in precedenza).

La tragedia e l'immediata segnalazione

Le condizioni di salute della bimba hanno subito un peggioramento già poche ore dopo la vaccinazione esavalente: febbre sempre più alta, seguita da convulsioni.

A quel punto, la piccola è stata trasferita dai sanitari nel reparto di terapia intensiva, dove si è anche proceduto ad intubarla, ma non è stato possibile salvarla. I genitori hanno immediatamente segnalato l'accaduto ai Carabinieri e proprio da lì è partita l'inchiesta della Procura. L'intervento della ministra Giulia Grillo, con l'ordine di ispezione per l'ospedale di Melfi, è un chiaro segnale di come il governo non sembri sottovalutare la vicenda, sulla quale è auspicabile che non rimangano ombre o dubbi di alcun tipo, che possano minare la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.