Parlando ai carabinieri si è finalmente 'liberato' del peso che portava da settembre. Salvatore Mannino, l'imprenditore 'smemorato' di Lajatico in provincia di Pisa, ieri sera ha finalmente raccontato la verità. La motivazione del suo allontanamento è dovuta a un "disagio di convivenza in famiglia", grave e protratto nel tempo, in particolare con la suocera 'tirannica' che da otto anni abita sotto lo stesso tetto.
Era scomparso lo scorso 19 settembre per essere ritrovato dopo quasi un mese in Scozia apparentemente in uno stato di totale amnesia.
Confermando i sospetti di inquirenti e specialisti, adesso ha ammesso di aver mentito e inscenato tutto: la scomparsa, il malore nella cattedrale di Edimburgo, l'impossibilità di parlare l'italiano e di capirlo, di ricordare persone e luoghi familiari, per riconquistare un ruolo centrale agli occhi di moglie e quattro figli. Si conclude con un finale ad effetto, quanto e più dello svolgimento, una vicenda che si è rivelata una emblematica.
La confessione dello 'smemorato'
Erano giorni che faticava a reggere la parte dello smemorato. Da un po' infatti inquirenti e medici del reparto psichiatrico dell'ospedale Santa Chiara di Pisa, dove è ricoverato, lo avevano messo a conoscenza che era indagato per simulazione di reato, violazione degli obblighi di assistenza familiare (essendo tre dei suoi quattro figli minorenni), e procurato allarme esortandolo a uscire dalla messinscena per non incappare in guai giudiziari.
E lui, mentalmente provato, l'ha fatto.
"Avevo un vero e proprio malessere", ha confessato agli inquirenti. Ha rivelato che nei giorni precedenti alla sua fuga, ha consultato vari siti Internet, scaricato notizie su città europee fino a decidere di andare ad Edimburgo, in Scozia. Aveva visitato on line anche il sito della cattedrale dove poi ha inscenato il malore, scaricando persino la planimetria.
Già dall'estate, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva visitato siti per studiare come allontanarsi senza essere rintracciato, come simulare un'amnesia, la perdita di conoscenza di una lingua, o simulare l'acquisizione di una nuova lingua.
Così la mattina del 19 settembre, dopo aver accompagnato i figli a scuola, è andato alla stazione di Pontedera, ma le telecamere sembra che non lo abbiano ripreso, ha lasciato l'auto parcheggiata e ha preso il treno per Firenze.
E' arrivato prima a Milano, poi a Parigi, Londra, quindi ad Edimburgo senza l'aiuto di nessuno. Una volta giunto nella città si è liberato della carta d'identità che non è stata ritrovata.
Salvatore Mannino, la suocera fra i motivi della fuga
Una suocera invadente e dispotica con cui dover convivere da otto anni. Sarebbe stato questo il motivo della fuga e messinscena che hanno destato tanta apprensione per poi risolversi in una sorpresa incredibile. Da quando il 23 ottobre scorso è stato riportato in Italia e ricoverato nel reparto psichiatrico a PIsa, ha ripreso a capire e a parlare l'italiano fino a svelare il motivo del suo gesto.
A suo dire, la suocera si intrometterebbe in tutte le questioni familiari mentre la moglie non lo supporterebbe.
"Mi pareva d'essermi trovato in un tunnel senza via d'uscita", ha detto agli inquirenti spiegando che lo scopo della farsa era poi comunque tornare in famiglia: un "gesto dimostrativo" per ridettare le regole in casa.
A 'Chi l'ha visto?' la cugina Romina che era andata in Scozia a riabbracciarlo con la moglie Francesca, ha detto che se fingeva lo faceva bene, o la gioia di ritrovarlo vivo è stata tanta da non badare al resto.
"Adora la sua famiglia e per inscenare tutto questo c'è più di un semplice malessere, ora dovrà essere curato e seguito", ha commentato la cugina. Ora l'uomo vuole solo tornare tornare a casa: conta sull'assistenza amorevole della moglie. Chissà però che cosa ne pensa la suocera...