Era già una grandissima corsa contro il tempo, ma adesso la preoccupazione e l'allarme sta aumentando di minuto in minuto, di ora in ora, visto che il donatore per il piccolo Alessandro Montresor, di appena diciannove mesi, non si riesce a trovare. O meglio, dopo una lunga ricerca era stato individuato un donatore altamente compatibile che avrebbe potuto mettere in salvo il piccolo che è affetto da infoistiocitosi emofagocitica, ma che purtroppo ha deciso di ritirarsi e di non permettere più il prelievo di midollo proprio a pochi giorni dalla scadenza del farmaco che lo sta tenendo in vita.

Secondo quanto riferito dal noto sito Fanpage.it, infatti, adesso si è alla disperata ricerca di un altro donatore, ma purtroppo non è rimasto molto tempo per la ricerca.

Lotta contro il tempo per il piccolo Alex: il donatore si è ritirato e adesso mancano pochi giorni

La storia del piccolino Alessandro Montresor aveva attirato l'attenzione di migliaia e migliaia di persone, tant'è che nel mese scorso sono state avviate numerose iniziative per cercare di rintracciare un donatore compatibile. Sembrava giunto il lieto fine nel momento in cui era stata individuata una persona adatta, ma la fine dell'incubo è purtroppo tornata lontana quando quest'ultima ha deciso di tirarsi indietro proprio all'ultimo.

Probabilmente per una questione di paura, anche se oramai la donazione del midollo osseo è un'operazione del tutto sicura e per la quale non ci sono grossi rischi. La data del 30 novembre, però, è oramai davvero troppo vicina e il farmaco sperimentale che lo sta tenendo in vita scadrà e dunque i suoi effetti cesseranno.

Dal primo del mese di dicembre, quindi, la malattia che attanaglia il piccolo Alessandro potrebbe riprendere il suo corso e proprio per questo la famiglia sta chiedendo disperatamente aiuto, mentre il piccolo rimane intubato presso l'ospedale Great Ormond Street della città di Londra.

Sono stati verificati ben 2.000 soggetti ma nessuno di questi si è purtroppo rivelato compatibile e adesso che ci sono i giorni contati la paura di non riuscire a salvarlo sta davvero diventando grande. La ricerca, malgrado le file di persone disposte a donare che si sono create nelle città di Napoli, Roma e Milano, prosegue a ritmi serrati nelle settantacinque banche mondiali perché non si riesce ancora a rintracciare il profilo ideale. Sulla pagina Facebook riguardante la storia di Alessandro, infatti, è disponibile un elenco di appuntamenti ai quali sarà possibile partecipare se si volesse dare una mano e salvare il piccolo.