I contorni di questa vicenda potrebbero riportare alla mente di alcuni amanti della commedia all'italiana le vicende di "Mandrake" e "Er Pomata", interpretati da Gigi Proietti ed Enrico Montesano, nella famosa pellicola del 1976 Febbre da Cavallo. Ma, purtroppo, questa non è un'invenzione cinematografica, ma la triste realtà di un uomo di 62 anni, residente a Mira, in provincia di Venezia, che ha bruciato la bella somma di 90.000 euro acquistando centinaia se non migliaia di gratta e vinci. Soldi che, per di più, aveva appena ereditato.
Un uomo affetto da ludopatia
L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità, avrebbe ricevuto la somma di 90.000 euro per disposizione del testamento della madre due anni prima. I soldi sarebbero stati trasferiti sul suo conto corrente personale. E, in questo arco di tempo, sarebbero stati spesi nell'acquisto di migliaia di tagliandi. Come fa notare il quotidiano romano "Il Messaggero" il caso di quest'uomo è emblematico di come lo Stato si possa rendere complice di una dipendenza, la ludopatia, che da decenni continua a mietere vittime nel nostro Paese. Il film "Febbre di Cavallo" denunciava nel 1976 questo tipo di situazioni in maniera tristemente ironica.
Ma oggi, con slot machine e videolottery disponibili un po' ovunque, il fenomeno della dipendenza dal gioco è cresciuto in maniera esponenziale. Tanto è vero che, nelle nuove manovre economica, il Governo ha introdotto un ulteriore stretta aumentando il Prelievo unico sui giochi di un ulteriore 0,50%, oltre all'aumento introdotto questa estate con l'approvazione del Decreto Dignità.
La triste scoperta della moglie
La moglie dell'uomo ha scoperto solo in questi giorni di aver perso una piccola fortuna. E solo grazie alla "confessione" diretta dal marito. Quest'ultimo era arrivato al punto di spendere anche 4000 euro in un solo giorno per soddisfare la sua dipendenza. A quanto si è riusciti ad appurare vi sarebbe stata anche una certa "collaborazione", se non proprio complicità da parte del rivenditore da cui l'uomo acquistava abitualmente i "gratta e vinci".
Il commerciante, infatti, se il cliente era malato andava a consegnare i tagliandi anche al suo domicilio. Preoccupandosi, inoltre, di verificare che la moglie dell'uomo non fosse in casa. La donna, comunque, dopo un certo periodo si accorse che qualcosa non andava. E alla fine è riuscita a far confessare al marito la triste verità. Costui aveva bruciato 90.000 euro.
La moglie dell'uomo si è immediatamente rivolta ad un associazione, la Adico, che aiuta le persone affette dalla dipendenza dal gioco. E come fa notare il Presidente dell'associazione, Carlo Garofolini, l'ufficio legale si sarebbe attivato per verificare come assistere questa famiglia. Secondo Garofolini, oltre ovviamente al comportamento altamente censurabile del rivenditore, sarebbe lo Stato ad avere le maggiori responsabilità proprio per aver legalizzato questo tipo di attività. E afferma che la sua associazione starebbe valutando la possibilità di avviare un'azione risarcitoria proprio nei confronti dello Stato italiano.