Un intenso sciame sismico sta interessando le pendici dell'Etna - il noto vulcano siciliano in provincia di Catania - da questa mattina, quando una prima scossa di Terremoto di magnitudo 2.7 della scala Richter con ipocentro a solo 2 chilometri di profondità ha colpito la zona prossima al cratere. Secondo i dati forniti dall'Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) almeno altre 13 scosse, pari o superiori a magnitudo 2.0, si sarebbero susseguite in rapida successione l'una dall'altra, senza ancora essersi esaurite. Le più forti sarebbero state ampiamente avvertite dalla popolazione locale, abituata a tali fenomeni, spesso direttamente connessi all'attività vulcanica.
Sarebbero, invece, oltre 130 le scosse, molte delle quali rilevate solo dalle strumentazioni.
Al momento non risulterebbero danni a cose o persone.
Sciame sismico in atto: l'epicentro degli eventi si sposta
Come avviene spesso durante uno sciame sismico, l'epicentro può tendere a spostarsi. Le prime 7 scosse di terremoto, di magnitudo compresa fra 2.5 e 3.1 della scala Richter, si sono verificate tutte fra i 10 e gli 11 chilometri ad ovest del comune di Milo. Successivamente, alle 11,27 il primo evento più forte - di magnitudo 3.5 della scala Richter, si è verificato 5 chilometri a sudovest di Linguaglossa, qualche chilometro più a nordest rispetto ai primi eventi. Pochi secondi dopo mezzogiorno un altro evento ancora più forte, di magnitudo 3.9 della scala Richter, è stato registrato 13 chilometri a nord di Ragalna.
Alle 12,12 e alle 12,26, due scosse superiori a magnitudo 3.0 si sono concentrate nella zona di Zafferana Etnea, più a sudest rispetto alle prime. E proprio qui, alle 13,08, si è verificata quello che finora è l'evento più forte, di magnitudo 4.0 della scala Richter, seguito poi da un evento di 3.4 alle 13,19 e uno di magnitudo 3.0 alle 13,31.
Tutte le scosse sono state rilevate fra gli 0 e i 2 chilometri di profondità è sono strettamente connesse all'intensificazione dell'eruzione dell'Etna, che già ieri sera aveva dato spettacolo con le sue spettacolari fontane di lava.
La parola al vulcanologo Stefano Bracca
“Stamani è iniziato lo sciame sismico legato all’attività eruttiva del vulcano che sta determinando una nube di cenere abbastanza densa che rende difficile i rilevamenti dettagliati sulla situazione.
La situazione – chiarisce – è in fase di evoluzione continua, ma comunque tutto quello che sta succedendo sia come terremoti che come eruzione riguarda l’area summitale del vulcano.
In tarda mattinata si è aperta una fessura alla base del nuovo cratere di Sud Est, presumibilmente intorno ai 2900 m di altitudine, ed è in atto una colata di lava nel settore Occidentale della valle del Bove, quindi in una zona desertica.
Non si può prevedere cosa succederà nelle prossime ore, – conclude Branca – resta alta l’attenzione e il monitoraggio costante da parte degli esperti.”