Nella giornata di ieri, 18 dicembre, è iniziato un intenso sciame sismico al di sotto dell'Herðubreið, un vulcano ritenuto spento che si trova nella parte centro orientale dell'Islanda, a nord del ghiacciaio Vatnajökull. Oltre cinquanta terremoti, di cui quattro con magnitudo maggiore di 2, stanno facendo tremare il cuore di una delle montagne simbolo dell'isola, tra le più fotografate per la sua peculiare forma.

Lo sciame sismico

Dalle 10:20 di ieri mattina un intenso episodio sismico ha avuto inizio al di sotto ed intorno alla montagna. Il sistema di monitoraggio sismico dell'Icelandic Meteorological Office (IMO) ha rilevato oltre cinquanta terremoti, compresi quattro tremori di magnitudo superiore al 2.

Secondo i geologi dell'IMO, i terremoti non sono stati accompagnati al momento da alcuna attività vulcanica. Intanto nei giorni scorsi è stato registrato un nuovo terremoto (di magnitudo 3,6) sotto la caldera del vulcano Bárðarbunga che si trova a meno di 100 chilometri a sud dell'Herðubreið e che ha dato origine nel 2014 alla più grande eruzione vulcanica in Islanda di questo secolo.

La regina delle montagne islandesi

Così è soprannominato questo vulcano che, insieme al Kirkjufell, è probabilmente una delle montagne più fotografate dell'isola. Si tratta di un Tuya, cioè di un vulcano che ha eruttato quando l'aera era ricoperta da uno spesso strato di ghiaccio. La forte pressione del ghiaccio sovrastante e l'interazione tra la lava calda e l'acqua di fusione ha provocato la frammentazione del magma che fuoriusciva durante le eruzioni.

Questo ha formato una roccia caratteristica, chiamata ialoclastite, che costituisce la maggior parte della struttura della montagna che oggi vediamo libera dai ghiacci.

Quando finalmente la vetta del vulcano ha raggiunto la superficie del ghiacciaio, la lava delle ultime eruzioni (senza più essere in contatto con l'acqua) ha costruito un "cappello" sommitale di roccia basaltica dura che ha sigillato la montagna rendendola maggiormente resistente all'erosione e donandole la caratteristica cima pianeggiante.

Si ritiene che l'ultima eruzione risalga all'ultimo periodo glaciale perché i depositi eruttivi più recenti sono datati a circa 10000 anni fa, ma i frequenti sciami sismici come quello attualmente in atto, mantengono alta l'attenzione dei vulcanologi islandesi.

L'Herðubreið è meta ambita da escursionisti e fotografi

Il monte Herðubreið domina il grande deserto roccioso che si trova a nord del ghiacciaio Vatnajökull.

Può essere visto dalla strada Ring Road nel tratto tra il lago Mývatn e la valle Möðrudalur. La pista che porta verso il vulcano Askja è uno dei percorsi migliori per avvicinarsi alla montagna la quale è però spesso coperta dalle nuvole.

Raggiungere la vetta è una sfida impegnativa, a causa dei ripidi versanti e del terreno ghiaioso. C'è solo un sentiero escursionistico per accedere alla cima, sulle pendici occidentali della montagna, e sono necessarie almeno 5-6 ore.