Questa mattina l'Etna ha dato ai siciliani un risveglio agitato. Si sono avuti prima vari fenomeni sismici, seguiti poi da alcune esplosioni. Il vulcano è ora in attività, preoccupando la popolazione soprattutto per via dei terremoti. Il presidente della regione Sicilia Musumeci ha commentato che, nonostante tutto, il vulcano andrebbe sfruttato ancora di più per ragioni turistiche.

Etna, terremoti ed eruzioni: il vulcano si è svegliato

La Sicilia ha iniziato la propria vigilia di Natale in modo decisamente preoccupante. Stamattina è infatti iniziato un lungo sciame sismico nella zona dell'Etna, a cui poi sono seguite molte esplosioni.

Il vulcano si è dunque messo in attività con un'eruzione che, stando alle notizie giunte, continua anche in questo momento.

La frattura eruttiva che ha scatenato tutto l'evento si è spalancata nella zona del cratere sud-est, alla base. Questo ha portato a fenomeni eruttivi intensi e deflagrazioni, con il conseguente innalzamento di un'ampia nube di cenere. Nonostante ciò l'aeroporto di Catania non ha riscontrato problemi ed è ancora attivo. Per sicurezza, è stata comunque programmata un'assemblea dell'unità di crisi.

Oltre ai fenomeni eruttivi, i sensori dell'’Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania hanno riportato a partire dalle nove un preoccupante susseguirsi di terremoti. Sarebbero state sinora ben 130 le scosse che si sono susseguite, con un picco di magnitudine che ha toccato i 4 gradi.

Ora i comportamenti del vulcano sono controllati in continuazione dalla Sala Operativa INGV-OE.

Naturalmente gli eventi siciliani sono del tutto sconnessi con quelli che hanno condotto al risveglio del Krakatoa in Indonesia e del disastroso tsunami che ne è conseguito, ma questo Natale si sta rivelando davvero problematico sotto il profilo sismico e vulcanico.

Il commento del presidente Musumeci

Nello Musumeci, presidente della regione Sicilia, ha affermato che l'Etna resta comunque uno dei punti di attrazione principali del suo territorio, e fino ad adesso non è stato sfruttato a sufficienza. A suo parere occorrerebbe un'unica autorità che gestisca il turismo legato al vulcano, e ha anche affermato che si augura una partecipazione più attiva da parte anche di finanziatori stranieri.

Ha concluso dicendo che, a suo parere, al momento l'Etna è per la Sicilia 'Una Ferrari parcheggiata in garage', che potrebbe garantire un guadagno ben superiore a quello rilevabile al momento.