La giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato esaminerà la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno e senatore della Repubblica Italiana Matteo Salvini, istanza avanzata dal Tribunale dei Ministri della Procura Generale di Catania sulla vicenda della nave Diciotti. L'assise del Senato si riunirà a tal proposito mercoledì 30 gennaio.
Intanto, il vice-premier e segretario nazionale della Lega ha dichiarato agli organi di stampa di essere pronto ad affrontare il processo con l'accusa di sequestro di persona aggravato, qualora il ramo del Parlamento di cui fa parte darà l'autorizzazione richiesta dai magistrati catanesi.
'La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino'
Il ministro Salvini, dal canto suo, si è dichiarato innocente, affermando di non aver bisogno dell'immunità parlamentare, che altri prima di lui hanno utilizzato perché rubavano, mentre lui ha solo applicato, da ministro della Repubblica, le leggi dello Stato e della Carta Costituzionale Italiana, in particolare l'articolo 52 della Carta che recita testualmente 'la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino'.
'Se verrò processato o meno per aver svolto i miei compiti da ministro lo deciderà il Senato, di cui faccio parte. Chi sono io per non sottopormi a processo? Sono pronto ad affrontarlo' - ha dichiarato il vice-premier leghista parlando con i giornalisti a margine di un incontro per la consegna, a Roma Capitale, di un appartamento confiscato alla criminalità organizzata.
Autorizzazione a procedere? Deciderà il Senato
Il leader politico del Carroccio, nonché vice-premier del governo Conte, ha specificato come il voto dell'aula del Senato sarà obbligatorio, dopodiché lui potrà decidere se avvalersi o meno dell'immunità parlamentare. A detta di Matteo Salvini e dei legali da lui interpellati, sarebbe evidente l'invasione di campo da parte della magistratura nelle scelte politiche dell'attuale Governo, gesto che violerebbe il principio della separazione dei poteri dello Stato, così come sancito e previsto dalla Costituzione.
Infine, il ministro dell'Interno ha anche confessato l'inconscio desiderio di aver voglia di andare fino in fondo in questa vicenda, di affrontare il procedimento giudiziario e di essere convocato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Catania.