Nella giornata di oggi presso il tribunale di Civitavecchia (Roma) si è svolta l’udienza corte d'Assise d'appello per il processo a carico della famiglia Ciontoli. Nella villetta di Ladispoli di proprietà della famiglia imputata il 17 maggio 2015 è stato ucciso Marco Vannini con un colpo di pistola.

Da quattro anni a questa parte mamma Marina, tutta la famiglia del 20enne scomparso e tutta la comunità di Ladispoli e non solo cercano di scoprire la verità sulla morte di Marco Vannini. Inoltre, a distanza di anni si cerca ancora di trovare un movente ad un delitto che poteva essere evitato.

Infatti, quando Marco fu raggiunto dal colpo di pistola nella vasca da bagno, dall’arrivo dei soccorsi erano passate già numerose ore. Una volta raggiunto il pronto soccorso in tarda serata, per il giovane non c’è stato più niente da fare. In seguito ai precedenti gradi di giudizio erano state assegnate le rispettive pene a tutti membri della famiglia Ciontoli: 14 anni al capofamiglia, 3 anni alla coniuge Maria Pezzillo e rispettivi figli: Martina e Federico. Esclusa invece dal ricevere una pena Viola, la fidanzata del figlio.

Oggi i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma hanno messo un nuovo giudizio sulla morte di Marco Vannini. Ad Antonio Ciontoli è stata ridotta la pena da 14 a 5 anni per omicidio colposo.

Sono state invece confermati 3 anni al resto della famiglia.

Caos in aula dopo la sentenza

In seguito alla lettura della sentenza che di fatto ha chiuso il processo sull’omicidio di Marco Vannini è scoppiato il caos in aula. A ribellarsi alle parole della Corte d’Assise sono stati i famigliari e gli amici del 20enne. Mamma Marina ha racchiuso tutto il suo dolore in poche parole: “Vergogna, venduti.

È uno schifo, strappiamo il certificato elettorale”. Il padre di Marco Vannini invece con le lacrime e gli occhi pieni di rabbia ha espresso il suo rammarico: “La morte di mio figlio non può valere solo 5 anni”.

Social in rivolta dopo la chiusura del caso Vannini

L’indignazione per la sentenza che ha ridotto la pena ad Antonio Ciontoli è arrivata anche sui social.

Sulle varie testate giornalistiche che hanno riportato la notizia moltissime parole di sostegno ai genitori del ragazzo scomparso, ma anche tanta rabbia. Tanti utenti hanno accusato la giustizia italiana. Altri hanno espresso parole dure nei confronti dei cinque indagati, mentre c’è chi addirittura ha invocato la giustizia divina.