Un blitz dei carabinieri, nelle scorse ore, ha portato allo scoperto una loggia loggia massonica segreta a Castelvetrano (comune del trapanese, noto anche per aver dato i natali al super boss ancora latitante Matteo Messina Denaro) capace - grazie ad un articolato sistemato corruttivo - di condizionare la Politica. Ventisette, per ora, gli arresti convalidati per reati contro l'amministrazione della Giustizia e la Pubblica Amministrazione.

Tra di loro anche alcuni esponenti politici.

L'operazione "Artemisia"

L'operazione svolta dal Comando Provinciale di Trapani, è stata denominata "Artemisia" ed ha portato alla scoperta di una vera e propria loggia massonica segreta (con sede a Castelvetrano, in via Giuseppe Parini) che sarebbe riuscita a condizionare non solo la pubblica amministrazione, ma anche le indagini della magistratura.

Professionisti, politici e massoni, infatti, sarebbero riusciti ad orientare le scelte del Comune ed influenzare a livello regionale nomine e finanziamenti. Ma non solo, le lunghe indagini avrebbero rivelato che i componenti della loggia sarebbero riusciti ad ottenere notizie riservate relativamente ad indagini in corso della magistratura. Secondo gli inquirenti, l'associazione segreta era in grado di corrompere e controllare enti locali (in primis il comune di Castelvetrano) e l'Inps di Trapani.

Gli arresti

I militari del Comando Provinciale di Trapani hanno messo le manette anche a tre poliziotti e ad alcuni esponenti politici locali. Tra di loro: Giovanni Lo Sciuto, ex deputato regionale di FI ed ex membro dell'antimafia, Felice Errante, ex sindaco di Castelvetrano (nonché vicepresidente della Commissione Lavoro) e Francesco Cascio, ex deputato nazionale di Forza Italia ed ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana.

Dieci anche gli indagati. Tra di loro, un altro nome noto: Roberto Lagalla, assessore regionale siciliano con delega alla Pubblica istruzione. Lagalla è stato raggiunto da un avviso di garanzia e dovrà rispondere di abuso d'ufficio. Gli inquirenti sono convinti che grazie ai legami con l'ex rettore, l'ex deputato Lo Sciuto avrebbe corrotto, "attraverso "regalie ed altre utilità", Rosario Orlando, responsabile, fino al maggio di 3 anni fa, del centro medico legale dell'Inps, al fine di far ottenere alla figlia una borsa di studio presso l'università di Palermo.

Anche Luciano Perricone, candidato sindaco di Castelvetrano, risulta tra gli arrestati. Il comune trapanese, infatti, dopo due anni di commissariamento sarebbe presto tornato alle urne. Il gip ha sostenuto che il candidato si sia reso disponibile ad eseguire le direttive impartite da Giovanni Lo Sciuto. Secondo gli inquirenti, proprio l'ex deputato azzurro, nel tempo, era riuscito a creare ed a gestire ua vera e propria "macchina di potere",

Tutti gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di reati legati alla concussione, alla corruzione, al traffico di influenze illecite, al peculato, alla truffa aggravata, al favoreggiamento personale, alla falsità materiale ed ideologica, all'associazione a delinquere segreta, alla rivelazione ed all'utilizzazione del segreto d'ufficio.