Un'assurda follia quella messa in atto da un conducente di autobus di origini senegalesi mercoledì 20 marzo: sulla strada provinciale Paullese, nei pressi di San Donato Milanese, l'autista ha fermato il mezzo, cosparso corridoio e sedili di liquidi infiammabili ed infine appiccato l'incendio che ha devastato il mezzo. Fortunatamente, insegnanti e ragazzini sono riusciti ad uscire e a scappare prima che l'uomo riuscisse nel suo intento omicida.

Autobus incendiato: la ricostruzione

Sono circa le 12:00 di mercoledì 20 marzo quando il 47enne Ousseynou Sy, che avrebbe dovuto riaccompagnare gli studenti e gli insegnanti della scuola media di Crema in classe dopo un'ora di educazione fisica in una piscina della zona, ha deciso di dirottare il mezzo abbandonando l'itinerario previsto per dirigersi verso Milano e mettere in atto il suo piano omicida.

Nonostante l'uomo abbia costretto gli insegnanti a legare con delle fascette alcuni dei 51 alunni presenti sul pullman, minacciandoli anche con un coltello, i professori hanno fatto in modo che potessero facilmente liberarsene, ed è stato così che un ragazzino della scolaresca è riuscito a prendere il suo cellulare e ad avvisare i Carabinieri, che prontamente si sono messi sulla tracce del bus, intercettandolo alle porte del capoluogo lombardo.

L'autista ha speronato un'auto dei militari che gli stava alla costole, ma è stato successivamente bloccato da altre tre auto giunte a supporto; una volta fermatosi ha cosparso l'interno del mezzo di benzina per poi dargli fuoco. Miracolosamente tutti i passeggeri sono riusciti a scappare prima che le fiamme rendessero tutti noi spettatori di una tragedia inaudita, grazie soprattutto all'operato dei militari, che rompendo i vetri posteriori del mezzo hanno fatto sì che tutti uscissero prontamente e potessero mettersi al sicuro.

L'autista

Secondo le prime informazioni raccolte, dopo che l'autista è stato fermato dalle forze dell'ordine, sembrerebbe aver asserito di aver voluto compiere un gesto tanto assurdo quanto criminale per vendicare i morti nel Mediterraneo. "Voglio farla finita, da qui non esce vivo nessuno. Vanno fermate le morti nel Mediterraneo".

Queste le parole scioccanti pronunciate dall'uomo poco prima di appiccare il fuoco. Nell'interrogatorio davanti al capo del pool dell'antiterrorismo Alberto Nobili e al pm Luca Poniz, l'uomo ha ammesso di aver premeditato da giorni il proprio intento e ha poi affermato che sarebbe stata la vicenda degli ultimi giorni relativa alla nave Mare Jonio ad aver fatto traboccare il vaso.

L'autista è ora indagato per tentata strage, sequestro di persona, incendio e resistenza con l'aggravante del terrorismo. Il ministro dell'interno Matteo Salvini, in un suo post su Facebook, ha fatto sapere che "se ci sarà l'imputazione per terrorismo, in caso di condanna, grazie al nostro Decreto sicurezza, potremmo revocargli la cittadinanza italiana" che Ousseynou Sy possiede dal 2004.