Questa mattina, all'alba, nella provincia di Trapani, si è concluso un maxiblitz antimafia. Nel corso dell'operazione denominata "Scrigno" sono state arrestate 25 persone. Tra di loro anche due protagonisti della politica siciliana: Paolo Ruggirello, ex deputato regionale e Ivana Inferrera, ex assessore di Trapani. Tra le accuse: associazione mafiosa, estorsione e scambio elettorale politico mafioso.
Operazione Scrigno
Più di 200 carabinieri appartenenti al Comando Provinciale di Trapani in queste ore sono impegnati ad eseguire, nell'ambito dell'Operazione "Scrigno", le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse - su richiesta della locale Procura della Repubblica - dal Gip Piergiorgio Morosini del Tribunale di Palermo,
L'operazione, condotta in quello che è considerato il "regno" di Matteo Messina Denaro è stata guidata dal procuratore capo della Procura di Palermo Francesco Lo Voi, dai sostituti Gianluca De Leo e Claudio Camilleri e dall’aggiunto Paolo Guido.
Le 25 persone legate alla Cosa Nostra trapanese arrestate dovranno rispondere, tra le altre cose, di associazione mafiosa, estorsione, scambio elettorale politico mafioso e danneggiamento.
Il mandamento mafioso di Trapani - composto tra l'altro dai figli dell'ex capo clan Vincenzo Virga, Francesco e Pietro - ha subito, così, un colpo durissimo. Colpite anche le famiglie mafiose di Paceco e Marsala.
Il maxi blitz, inoltre, ha permesso di individuare anche un'articolazione di Cosa Nostra a Favignana, isola delle Egadi. Qui, è stato disposto il sequestro del Grand Hotel Florio ed è stata arrestata una persona.
Tra gli arrestati anche un ex deputato regionale
Tra gli arrestati, anche due esponenti politici: Paolo Ruggirello - 52 anni, ex deputato regionale (e candidato non eletto alle scorse elezioni politiche), considerato "a disposizione" del clan - e Ivana Inferrera, ex assessore del comune di Trapani, indagata per voto di scambio politico-mafioso.
Inferrera, 55enne laureata in Conservazione dei beni culturali, in passato, è stata anche direttrice del locale museo della preistoria, nel 2013 era stata nominata assessore comunale con delega alle Strategie di sviluppo, alle politiche sociali e al Turismo
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, entrambi i politici si sarebbero "offerti" ai mafiosi e, nel corso degli anni, si sarebbero proposti come "punti di riferimento" per i clan. Inoltre, avrebbero anche affidato alla malavita la gestione della campagna elettorale.