All'età di 81 anni è venuto a mancare il chitarrista Dick Dale, noto con il soprannome di "Re della Surf Guitar". Ha composto brani che a lungo rimarranno nella storia, con quel sound unico che è stato il suo marchio di fabbrica.

Re della Surf Guitar

Il chitarrista Dick Dale negli anni Sessanta ha scritto la "beach music", rivendicandone il ruolo di inventore in polemica con i Beach Boys, che a suo avviso sono arrivati dopo: tra i tanti brani scritti, è suo il celebre riff di "Misirlou", utilizzato nelle scene iniziali del film "Pulp Fiction" di Quentin Tarantino, ma non solo.

Il suo stile veloce e avvolgente è unico nella musica del Novecento.

Il suo sound prevedeva una fusione della musica surf con il rockabilly: la sua arte è stata un simbolo della cultura musicale californiana tra gli anni Cinquanta e Sessanta. La sua influenza si è sentita su moltissimi musicisti: da Jimi Hendrix a Eddie Van Halen, passando per gli stessi Beach Boys. Nonostante i cambiamenti di gusto del pubblico nei decenni a venire, la sua "surf music" ha conosciuto un periodo di intenso revival a partire dagli anni Novanta.

Una vita per la musica

Da ragazzo Dick Dale cercò di imparare a suonare la tromba e anche l'ukulele, con l'idea di poter seguire la strada tracciata dal cantante Hank Williams.

Successivamente cambiò idea e decise di acquistare una chitarra per 8 dollari da un suo amico. All'età di 17 anni, la sua famiglia si trasferì nel sud della California a causa del lavoro del padre, e così Dale divenne un appassionato surfista.

Nel 1961 iniziò a suonare dal vivo nella città balneare di Balboa, a sud di Los Angeles, dove sviluppò il suo stile ossessivo e avvolgente.

Un anno dopo pubblicò la sua versione di "Misirlou", storico motivo di una canzone popolare greca. Il brano venne reso immortale dalla colonna sonora di "Pulp Fiction".

Nel 2012, all'età di 75 anni, Dale parlò della sua battaglia contro il cancro e il diabete e, nonostante il parere negativo dei medici, continuò ugualmente ad esibirsi: "Dicono che non dovrei mai essere sul palco, non dovrei suonare - affermò - La mia bolletta medica supera i $ 3000 al mese".

Recentemente, nel 2019, nonostante i problemi di salute aveva deciso di esibirsi con il figlio Jimmy, batterista e chitarrista egli stesso. "Voglio morire esplodendo sul palco", era solito dire, anche se tutti i concerti che teneva gli servivano soprattutto per potersi pagare le spese sanitarie. Con lui viene a mancare una pagina importante della storia della musica.