Mangiava una pizza, noncurante di ciò che aveva fatto il giorno prima e del rischio d'essere arrestato. Dopo 36 ore dal tentato omicidio pluriaggravato della sua ex moglie, è finita la latitanza di Ciro Russo. Il pregiudicato di 42 anni che nella notte di lunedì era evaso dagli arresti domiciliari nella casa dei genitori ad Ercolano, alle porte di Napoli, per compiere il suo piano omicida, è stato arrestato dalla polizia poco prima delle 22:00 di ieri.
Aveva percorso 500 chilometri per raggiungere Reggio Calabria, città dove aveva abitato con l'ex moglie, Maria Antonietta Rositani, 42 anni, che tuttora vi risiede. L'ha colta di sorpresa alle 8:40 di mattina, dopo che lei, di professione infermiera, aveva accompagnato uno dei loro due figli a scuola e stava per andare a lavoro. Dopo averla speronata con l'auto, ha aperto la portiera e le ha gettato addosso benzina per darle fuoco e fuggire. La donna è rimasta gravemente ustionata.
Ciro Russo, la cattura
Dalla mattina di martedì quando per vendetta ha tentato di uccidere l'ex moglie, Ciro Russo non si era mai allontanato da Reggio Calabria.
L'auto con cui era arrivato da Ercolano, una Hyundai i30 di colore grigio scuro, era stata trovata in pomeriggio nel centro della città. Russo, nella sua fuga a piedi, è sempre rimasto in zona.
Prima delle 22:00, agenti della Squadra Mobile e dello Servizio Centrale Operativo, a colpo sicuro, hanno fatto irruzione in una pizzeria in in via Melacrino, in centro. Russo era seduto a un tavolo da solo, e mangiava tranquillamente una pizza, come se il feroce crimine compiuto il giorno prima non lo riguardasse. Non ha avuto neanche il tempo di reagire, quando i poliziotti gli sono piombati addosso e l'hanno bloccato. Al momento della cattura, non era armato. Grande è stato lo stupore nel locale: malgrado dall'inizio delle ricerche la polizia abbia diramato ovunque le foto segnaletiche dell'uomo, sembra che nessuno lo avesse riconosciuto, pur avendo una profonda ustione a una mano riportata dopo aver dato fuoco all'ex moglie.
A portare gli investigatori alla cattura, alcune immagini di videosorveglianza e la perlustrazione del territorio. Dopo la cattura, non ha detto una parola. Trasferito in Questura, per formalizzare l'arresto, è stato medicato. Verso la mezzanotte, sono arrivati i magistrati e il suo legale di Russo, per una lunga notte di interrogatorio.
Ciro Russo, elementi da chiarire
Probabilmente Russo non aveva ancora lasciato Reggio Calabria perché aspettava che le acque si calmassero. Stava preparando la fuga: non voleva dare nell'occhio, avendo visto quale dispiegamento di forze c'era sul territorio per catturarlo. Come ha chiarito Francesco Rattà, a capo della Squadra Mobile reggina, le indagini proseguono per accertare se nella breve latitanza abbia avuto dei complici, probabilmente in ambienti malavitosi.
Ancora non è chiaro dove abbia passato la notte. Sono stati ascoltati amici e conoscenti, ma nessuno finora ha saputo o voluto fornire agli inquirenti elementi utili.
L'uomo si trovava agli arresti domiciliari proprio perché la moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti. I genitori che ieri sera avevano contattato la redazione di Chi l'ha visto? mentre andava in onda il programma, si sarebbero accorti della fuga del figlio solo l'indomani, quando hanno allertato le forze dell'ordine.
Tentato omicidio, le condizioni dell'ex moglie
Stamattina, per la prima volta, Maria Antonietta Rositani ha ricevuto la visita dei familiari al centro grandi ustionati del Policlinico di Bari. La donna che ha saputo della cattura dell'ex marito, proprio ieri dal suo letto d'ospedale, sofferente ma vigile, era pronta a presentare una nuova denuncia contro Russo.
L'agguato dell'uomo che diceva di amarla, è scattato proprio nel giorno in cui presso il tribunale cittadino avrebbe dovuto esserci un'udienza per formalizzare la separazione legale. L'aveva chiesta un anno fa Maria Antonietta, dopo un menage matrimoniale fatto di violenze ed umiliazioni. La donna che ha ustioni su oltre il 50% del corpo, anche in viso, resta in prognosi riservata.