Continuano le ricerche di Ciro Russo, pregiudicato di 42 anni che ieri è evaso dagli arresti domiciliari ad Ercolano, in provincia di Napoli, con l'intento di uccidere l'ex moglie. Un agguato premeditato, un piano studiato nei minimi particolari quello dell'uomo che è ancora in fuga: ha percorso quasi 500 chilometri per portarlo a termine.

Voleva far soffrire la sua ex, bruciandola viva, giacché si trovava agli arresti dopo che lei l'aveva denunciato per stalking: per questo le ha gettato addosso della benzina e le ha dato fuoco. La vittima è stata ricoverata al centro grandi ustionati del Policlinico di Bari: ha ustioni sul 70% del corpo e anche al viso, ed è in prognosi riservata.

Cionostante è vigile e, come riportato poco fa dalla striscia quotidiana di "Chi l'ha visto?", malgrado abbia difficoltà a respirare e a parlare, ha chiesto di presentare un esposto su ciò che ha subito ieri.

Tentato omicidio, l'uomo ancora in fuga

Ciro Russo era agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia nella casa dei genitori ad Ercolano. Nella notte è partito per arrivare a Reggio Calabria, città dove viveva con l'ex moglie, ed attuare il suo piano criminale: uccidere la donna e nel peggiore dei modi, proprio nel giorno in cui sarebbe dovuta esserci un'udienza in vista della separazione legale. La vittima l'aveva chiesta un anno fa dopo una lunga storia di violenze e umiliazioni.

Russo conosceva bene orari, abitudini e l'itinerario dell'ex consorte che ieri, come ogni mattina, alle 8:40 aveva appena accompagnato uno dei due figli a scuola e, a bordo della sua Citroen C1, stava per andare a lavoro alla periferia sud di Reggio Calabria. In via Frangipane, a quell'ora trafficata e piena di gente, è stata speronata da Russo a bordo di una Hyundai di colore grigio.

La donna ha capito che si trattava di un agguato e, con una brusca manovra, ha tentato di fuggire, ma è andata a sbattere contro un muro.

L'uomo, a quel punto, l'ha raggiunta in corrispondenza di un liceo artistico e alla presenza di numerosi testimoni inorriditi ha aperto la portiera dell'auto, le ha rovesciato addosso una tanica di benzina e le ha dato fuoco.

Avvolta dalle fiamme, la donna è riuscita a scendere dall'auto urlando e correndo per rifugiarsi in un negozio di parrucchiere. Immediati i soccorsi che, probabilmente, le hanno salvato la vita. A bordo di un Falcon dell'Aeronautica Militare è stata trasferita al Centro grandi ustionati di Bari dove è ancora ricoverata in gravi condizioni.

Forse anche l'ex marito, a sua volta investito dalle fiamme, potrebbe avere ustioni a un braccio e sulle mani. Nel pomeriggio, verso le 16, l'auto di Russo è stata trovata in via Trieste, poco distante dal luogo dell'agguato. Polizia e carabinieri lo stanno cercando in tutta Italia, anche nelle stazioni. La questura reggina (che ha diramato l'identikit: corporatura robusta, brizzolato, alto quasi un 1 metro e 90, occhi marroni) ha invitato i cittadini a segnalare qualsiasi movimento sospetto.

Si presuppone sia a piedi. La polizia valuta anche eventuali ricoveri in ospedale.

Amore malato, post concilianti su Facebook

"Non devi avere più paura di me, non devi temere più niente": a gennaio Russo aveva dedicato alla sua ex un lungo post sul profilo Facebook che, dopo il vile agguato con il quale ha tentato di ucciderla, risuona subdolo e falso. Con frasi scelte e forbite si dichiarava pentito, ammetteva di averle fatto male, di essere stato accecato dalla rabbia e dalla gelosia, invocava il perdono della donna che diceva di amare. Le rivelava di aver capito tutti i suoi errori, di essere diventato un uomo nuovo, finalmente in grado di amarla e renderla felice come lei meritava.

"Io ti ho persa, la mia vera punizione sarà questa, non quella penale, l'idea di non poterti avere più accanto mi ha ucciso più volte e continua a farlo ogni giorno".

Parole a cui, evidentemente, lei non ha dato credito, probabilmente continuando ad essere spaventata, conoscendo la pericolosità del padre dei suoi figli. E infatti, alla fine, a dispetto delle dichiarazioni d'intenti, l'unica ad essere punita è stata proprio l'ex moglie, che ora lotta in un letto d'ospedale e porterà a vita, dentro e fuori, i segni che le ha impresso un uomo che si dichiarava pentito.