Quella che arriva da Milano è una notizia davvero tristissima, che se confermata sarebbe di una gravità inaudita. Infatti, durante una partita di Basket tre contro tre, meglio noto come street basket, ad un ragazzino 13enne sarebbero stati rivolti insulti razzisti piuttosto espliciti. A raccontare tutto sui social network, per la precisione su Facebook è stata la madre del giovane atleta. La donna sostiene che alcuni genitori, dagli spalti, abbiano gridato a suo figlio testuali parole: "ne... di m..." Sul caso ovviamente si attendono conferme ufficiali, ma la notizia ha già fatto il giro del web, ed è divenuta virale.

Ne parlano tutti i principali media nazionali.

La madre: 'Lui ci è rimasto male'

La mamma del 13enne, che è un ragazzino adottato in Etiopia, ha riferito nel suo post che non è la prima volta che suo figlio diviene bersaglio di insulti a sfondo razzista. La donna, di cui non si riportano le generalità per questioni di privacy, ha detto che il ragazzo ci è rimasto molto male dopo questo ennesimo episodio. La signora sostiene che non si possono rovinare delle giornate di sport così belle con questi atteggiamenti, che ovviamente sono contro ogni valore del vivere civile. Il torneo pare si stesse svolgendo in un quartiere milanese. Le notizie sono davvero frammentarie, e sicuramente dopo gli ulteriori approfondimenti, sia da parte dell'organizzazione che eventualmente da parte delle autorità sportive, si potranno conoscere ulteriori particolari su quanto successo in quel campetto milanese.

Certamente non è la prima volta che si verifica un episodio del genere, nel corso degli anni sono stati diversi infatti gli episodi simili a questo denunciati, in tutti gli sport, non solo nella pallacanestro.

La società organizzatrice si scusa

Sulla vicenda comunque è intervenuta la ASD Tigers, di fatto organizzatrice di questo torneo di basket.

La società, oltre a scusarsi con il ragazzino e la sua famiglia, ha precisato che la stessa non c'entra nulla con quanto accaduto, sottolineando il suo costante impegno nell'educazione dei ragazzi che frequentano i suoi corsi di basket. Come tante altre società, la Tigers si impegna a trasmettere nei suoi atleti i valori di lealtà sportiva ed inclusione, così si legge nel comunicato diramato dall'associazione sportiva in questione.

Sicuramente il 13enne non potrà dimenticare quanto avvenuto durante la partita. La madre si augura che questi episodi non avvengano più. La donna comunque ha anche lei precisato che la colpa di quanto successo è solo dei genitori e non degli atleti in campo, che a quanto pare si sarebbero comportati in maniera eccellente.