Sexting, gli esperti chiamano così foto e video che viaggiano su internet, foto spinte scambiate tra adolescenti e non solo. Comincia spesso per scherzo, un gioco che cattura l'immaginazione all'inizio ma che alla fine ruba l'anima e magari anche la vita. La storia di Tiziana Cantone è l'esempio lampante di come la complicità dell'inizio possa diventare alla fine ricatto e la vergogna portare alla tragedia, al suicidio.
I pericoli della 'rete' aumentano a dismisura soprattutto fra gli adolescenti nonostante la recente introduzione del reato del revenge porn, ovvero la responsabilità penale per tutti coloro che diffondono senza consenso immagini intime o video con contenuti sessuali espliciti: un fenomeno, quello del revenge porn, affrontato recentemente nel Codice Rosso, ovvero la norma che tutela le vittime di violenza domestica o di genere.
Nella legge è prevista altresì la reclusione da 1 a 6 anni ed una multa fino a 15.000 euro per chi diffonde immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso dell'interessato.
Il fenomeno del sexting: boom tra gli adolescenti
Non a caso il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti ha lanciato l'allarme durante una seduta della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza: un ragazzino su dieci scatta ed invia abitualmente immagini spinte, oggi più spesso rispetto agli scorsi anni. Piccole cifre se confrontate con i dati sul cyberbullismo (un terzo dei ragazzi ne è stato vittima almeno una volta) ma non per questo meno preoccupanti. Ma a preoccupare sono soprattutto i dati riguardanti l'età: il 6% di coloro che praticano il cosiddetto "sexting" sono preadolescenti, hanno 11 o 13 anni e tra questi il 70% sono solo ragazzine.
"Si parla ancora troppo poco del fenomeno del sexting", afferma la psicoterapeuta Maura Manca, presidente dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza, "ma può avere conseguenze gravissime che possono durare per sempre". Conseguenze che possono portare addirittura al suicidio per evitare la vergogna e la gogna mediatica perché purtroppo, sul web, nulla può essere cancellato e tutto può ritorcersi contro.
Secondo quanto riportato proprio dall'Osservatorio Nazionale Adolescenza, 1 ragazzino su 10 scatta foto spinte o realizza video per poi scambiarli online o tramite Whatsapp ed a causa di questo nuovo boom tra adolescenti, è aumentato anche il fenomeno dell'adescamento online: nell'ultimo biennio il 18% dei soggetti ha dichiarato di essere stato molestato sul web mentre una percentuale che va dal 43% al 48% ha dichiarato di essersi imbattuto in realtà virtuali con immagini particolarmente violente.