I fatti si svolgevano a Cremona: una baby gang si dava appuntamento nelle piazze attraverso i social network e lì mettevano a punto risse e violenze che venivano pubblicate sulla pagina di Instagram "Cremona.dissing" agli occhi di migliaia di followers e di chiunque capitasse a turno costretto a subire lo spettacolo di violenza gratuita.
Arrestati 7 giovani: organizzavano risse nella piazza centrale
I carabinieri di Cremona hanno tratto in arresto 7 ragazzi e sporto denuncia ad altri 18 giovanissimi per aver seminato terrore e violenza per le strade della propria città.
I ragazzini tra i 15 e i 18 anni avevano creato una vera e propria gang che, sullo stile del celeberrimo film Fight Club, si dava appuntamento per organizzare risse e picchiarsi. Nel mirino della banda anche giovanissimi. Una volta filmati, gli episodi di violenza venivano postati sulla pagina Instagram per ricevere like e commenti.
I giovani erano molto conosciuti in città, tanto che sul profilo anonimo della pagina a Facebook, in molti scrivevano domandandosi il perché di tanto odio e tanta violenza, ma molti altri incitavano la banda lanciando sfide da altre parti d'Italia. Una realtà che lascia poco all'immaginazione, perché sullo spazio web che fungeva da vetrina si mostravano le gesta dei ragazzi come una sfida aperta alle autorità.
Le accuse a carico degli arrestati sono: spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, risse e danneggiamenti. L'inchiesta è portata avanti dalla Procura per i minorenni di Brescia guidata dal Pm Emma Avezzù e la Procura di Cremona guidata da Vitina Pinto. La banda, infatti, è composta da molti minorenni, ma comprende anche qualche 18enne.
I giovani si incontravano spesso nella centralissima Piazza Marconi che per l'occasione diventava un vero e proprio ring dove mostrare la propria forza ed il coraggio esaltati su Instagram prima degli appuntamenti.
Baby gang: un fenomeno diffuso in tutta Italia
Si tratta di un gioco pericoloso che ha preso piede tra molti minorenni e che attraverso internet ha trovato modo di diffondersi facilmente in ogni parte d'Italia.
In ottobre 2018 sono stati identificati tramite i video web 63 ragazzini che partecipavano a simili appuntamenti e altri incontri sono stati registrati anche a Roma.
Il fenomeno preoccupante semina sul web migliaia di seguaci ed emulatori tra i giovanissimi con un'età compresa tra i 15 e i 16 anni. Per il caso di Cremona le indagini sono state avviate in seguito a delle segnalazioni da parte di presidi, professori e molti genitori di questi "bulli sociali", ma non sono rari gli episodi in cui si preferisce tacere.