Se ci fossero ancora dubbi sul riscaldamento globale e su una possibile crisi climatica mondiale, basti sapere che in Alaska, in questi giorni, è stata registrata la temperatura di ben 32,2 gradi centigradi. Ciò che colpisce è anche il fatto che simili eccessi, negli ultimi anni, sono stati registrati sempre più spesso nella città di Anchorage.

32,2 gradi in Alaska

Anchorage, Alaska. Un luogo che nella nostra immaginazione è sempre colmo di ghiacci e foreste, attraversato da animali in pelliccia bianca. Le cose, però, in queste ultime estati stanno iniziando a mutare in modo preoccupante: negli ultimi giorni, infatti, la temperatura rilevata in quei luoghi ha raggiunto l'impressionante valore di 32,2 gradi centigradi.

Questo livello di calore spropositato che stiamo vivendo non si limita dunque alle nostre coste, in fin dei conti più abituate a certi eccessi, ma si sta diffondendo anche nell'estremo nord del mondo. In passato, lo stesso ex Presidente USA Barak Obama aveva denunciato la preoccupante situazione in cui iniziava a versare lo stato americano più a nord. Gli esperti, inoltre, spiegano che gli squilibri climatici di questo genere si accentuano proprio nelle zone più estreme del mondo, ed è per questo che anche negli anni passati sono state rilevate temperature simili sempre ad Anchorage. Con conseguenze che tutti possiamo immaginare.

Una crisi senza precedenti

Secondo uno studio australiano, addirittura entro il 2050 la Terra andrà incontro a un disastro climatico.

Se alcuni sostenevano che simili stime sono troppo catastrofiste, basta però guardare a situazioni come quella dell'Alaska per capire che il clima ha già iniziato a comportarsi in modi estremamente preoccupanti.

Tornando ad Anchorage, ormai quasi in ogni estate si raggiungono vette di temperatura come quella segnalata adesso.

Rispetto ai livelli passati, si parla di quasi 15 gradi oltre la normale media stagionale che caratterizzava questi luoghi: ciò significa che le temperature estive in Alaska sono praticamente raddoppiate nell'arco di pochi anni.

La conseguenza più prossima di questi cambiamenti climatici è un mutamento del paesaggio. Il discioglimento dei ghiacci va a mutare drasticamente i panorami nordici, ma, ancor più grave, va anche a danneggiare quei fragili ecosistemi basati proprio su temperature sempre limitate.

Fauna e flora di quelle regioni, infatti, fanno una tremenda fatica con un simile calore, e alla lunga non potranno far altro che morire, oppure tentare di migrare più a nord, dove in teoria c'è più freddo. A nord, però, il ghiaccio continua intanto a sciogliersi sempre più.