Se mostri il seno bevi gratis e, più sei formosa, più bevi. È questo il contenuto di un cartello appeso in un bar di via Collalto, a Treviso. Il titolare, Angelo, l'ha messo diversi anni fa, ma nessuno finora ci aveva fatto caso. A sollevare il caso, è stato lo psicoterapeuta Andrea Sales, in città per un corso di formazione: dopo averlo fotografato, l'ha postato sulla sua pagina social e, indignato, si è domandato come sia possibile che, di fronte a questo degrado, nessuno degli avventori abbia mai detto nulla.

Il cartello

Il bar "Da Angelo" di Treviso è un locale come tanti altri.

Accanto al listino prezzi, però, ha un "tariffario" dedicato al pubblico femminile davvero particolare. "Se fai vedere il seno - si legge - vinci, se hai la prima taglia di reggiseno, uno shot (ossia un bicchierino di amaro o di un altro superalcolico, n.d.R.), due shot, se hai la seconda, tre shot se hai la terza, quattro shot se hai la quarta e cinque shot se hai la quinta". In quest'ultimo caso, la prosperosa di turno, si "merita" anche un applauso dei presenti. Ma non solo. C'è anche un altro modo per aggiudicarsi 5 shot: baciare Angelo il barista. Le più intraprendenti, invece, portandosi a casa lo spregiudicato titolare possono avere una settimana di drink offerti. Le clienti che "se la tirano", invece, sono invitate senza troppi giri di parole, ad andarsene a quel paese.

Quel cartello è li da almeno sei anni e, come ha assicurato, Angelo il barista non vuol essere né offensivo, né di cattivo gusto: "È nato come uno scherzo" ha spiegato ai media locali.

La denuncia di Andrea Sales

Sembra, infatti, che, in tutto questo tempo, nessuno abbia mai dato troppo importanza al 'tariffario di Angelo'. Almeno fino a giovedì quando al bancone, reduce di una lezione, si è presentato lo psicoterapeuta Andrea Sales.

Il docente, una volta ordinato uno spritz e due tramezzini si è accorto del 'listino' riservato alle "bellissime e simpatiche clienti" e, prima di andarsene senza consumare, lo ha postato su Facebook sfogando tutta la sua indignazione.

Dopo aver descritto brevemente il locale (abbastanza pulito, ma anonimo e decisamente vuoto) ha ricordato il momento in cui, nel prendere la sua ordinazione al bancone, ha "scoperto" il listino della vergogna.

"Guardo in faccia il giovane e atletico titolare - ha spiegato - e penso a "#Lombroso" e a quanto stiamo cadendo in basso". Poi, ha aggiunto: "Penso al degrado che generiamo ogni giorno".

Infine, Sales, ha concluso: "Il deficiente pensa anche di essere simpatico" e ha precisato che, probabilmente, il barista - dalle "funzioni cerebrali superiori intonse" - neppure si sarà reso conto che nelle sue parole c'è una forma di violenza tanto sottile da trasformarsi "in un lento e continuato stupro".

Il lungo post - che ha ottenuto centinaia di condivisioni e commenti - si è chiuso con una domanda a cui, oggi più che mai, è difficile dare una risposta: "La dignità della donna non vale più nulla?”.