Una classica storia all'italiana: non basta essere malati immaginari o qualcos'altro pur di non andare a sudarsi il pane quotidiano, ma adesso si inventano anche le gravidanze false. Accade a Roma dove una donna avrebbe truffato per circa venti anni l'Inps, riscuotendo indebitamente degli assegni di maternità per un importo di circa 100 mila euro. All'atto della consegna delle certificazioni mediche la donna, come prevede la legge, deve restare a casa, in quanto alle dipendenti pubbliche lo stato concede cinque mesi di congedo straordinario per la gestione dell'evento della nascita e il post parto.

Se è un parto difficile, sempre come prevede la normativa, la donna può chiedere il congedo parentale anticipato.

Le indagini condotte dai Carabinieri

Ma come è stato individuato questo raggiro? Secondo quanto ha riportato Il Messaggero, l'indagine è stata portata avanti dal Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri, coordinati dal giudice titolare delle indagini, il pm Carlo Villani. Il magistrato, dopo aver raccolto tutti gli indizi necessari, ha ordinato di effettuare una perquisizione nell'abitazione della donna, dove vive con il marito. I militari, cercando eventuali prove a carico dei due indiziati, hanno trovato della documentazione visibilmente contraffatta.

Le prove a carico della coppia

Il sistema che avevano architettato i due coniugi romani è stato piuttosto elaborato ma ingegnoso e non hanno lasciato nulla a caso. In passato la donna ha preso illegalmente dei blocchi di certificati medici di una ginecologa, la quale non è iscritta nel registro degli indagati perché ignara di tutto. La signora, al momento opportuno, li ha sempre presentati sia all'Asl che nell'azienda dove è stata assunta, ma ovviamente erano tutti fasulli. La coppia avrebbe dunque simulato per anni gravidanze immaginarie e ha addirittura iscritto all'anagrafe quattro bambini in realtà mai nati. L'ultima falsa gravidanza della donna è datata 16 dicembre, una fecondazione in provetta, a detta dei due.

I Carabinieri, in questi mesi, hanno tenuto sotto controllo la donna, pedinandola di continuo, e si sono accorti che la donna si muoveva tranquillamente, senza avere o mostrare alcun segno di gravidanza. Resta ancora da chiarire come, in tutto questo tempo, nessuno si sia accorto delle azioni illecite e non ci sia stato alcun controllo su un numero di gravidanze quantomeno sospetto.