La virologa Ilaria Capua, ospite il 6 marzo nel programma 'Piazza Pulita' su 'La 7', si è pronunciata nuovamente in tema Coronavirus. "Credo che l'efficienza della sanità italiana si sia vista chiaramente. Dobbiamo però convergere su tutte le idee e tenere presente che l'Italia ha un Sud. Quello che è successo nel Nord deve servire a informare gli ospedali e le strutture sanitarie del Sud a prepararsi". La direttrice dell''One Health' evidenzia come il 'cigno nero' (così ha definito il coronavirus) stia intaccando la nostra economia, la nostra sanità e persino i nostri rapporti con gli altri Paesi europei: "Siamo di fronte a una pandemia". È un evento della massima importanza che ci deve indurre ad una profonda riflessione.

Sul coronavirus a parere della scienziata navighiamo nel buio. "Si tratta di un virus che stava dentro un pipistrello dentro una foresta, noi non lo conosciamo - spiega la virologa a Corrado Formigli - Questo virus continuerà a circolare, colpirà intere città italiane".

La chiusura delle scuole? 'E' un passo importante'

La virologa Capua ha inoltre sottolineato come la sospensione delle attività didattiche sia stata una misura molto corretta ed atta a rallentare il contagio. Un'epidemia i cui numeri non sarebbero ancora chiari: si parla di circa 5.000 contagiati, ma per la scienziata potrebbero essere addirittura 20.000, 60.000, 600.000. Il numero esatto sarebbe importante: "Maggiore è il numero dei soggetti infettati, soprattutto dei soggetti asintomatici, tanto è più evidente la risposta della popolazione al virus".

Così si andrà verso il principio dell''immunità del gregge'.

'Ci mancano le informazioni di base'

Per Ilaria Capua occorrerebbero dei test che siano in grado non solo di evidenziare la presenza del coronavirus, ma che portino alla luce anche gli anticorpi: i cosiddetti 'semafori rossi'. Il virus nelle persone che non sono in grado di debellarlo troverebbe dei 'semafori verdi'; nelle persone che invece riescono a sviluppare la patologia, gli anticorpi diverrebbero dei 'rossi'.

Man mano che il coronavirus troverà sempre più 'semafori rossi' risulterà debellato: questo si evince dal discorso della scienziata. "Ma la forbice dell'incertezza ora è gigantesca".

Ilaria Capua commenta la 'mappa dei contagi'

La virologa ha infine dichiarato di aver visto la 'terribile' pianta del CNN e alla luce della stessa pensa che il virus possa provenire da un focolaio tedesco.

Se non si riuscissero però a stilare degli esatti numeri di contagio europeo, non si potrebbero definire gli 'untori' del fenomeno. In matematica contano i dati e non solo: secondo la Capua per la statistica scientifica, bisognerebbe saper integrare i numeri con profonde conoscenze in campo medico, in modo da capire ciò che i numeri ci stiano dicendo.

Numeri o non numeri una cosa è certa: in questo momento l'imperativo chiave è rallentare il contagio.